Imperia – “Situazione piuttosto preoccupante per lo stato di salute delle imprese liguri“. Inizia così un articolo sul “Sole 24 ore” che scatta una tragica fotografia insieme a Unioncamere Liguria sul mondo delle imprese nostrane.
Se si guarda infatti alla nostra realtà locale, Imperia negli ultimi anni e soprattutto nell’ultimo periodo, ha visto un tracollo del mondo industriale e aziendale. Esempi concreti sono sotto i nostri occhi: la Borelli, la Sairo, la ex-Italcementi…tristi monumenti alla memoria di una sconfitta economica, sventrati dal tempo e dall’incuria. Ma senza fare salti nel passato oggi i lavoratori dell’Agnesi, come quelli della Porto di Imperia SPA stanno lottando con tutte le loro forze per non perdere il loro posto di lavoro e, nel caso dell’Agnesi, anche per non far perdere alla città un vero e proprio pezzo di storia.
Il rapporto analizzato mostra infatti una discesa notevole nel tessuto imprenditoriale tra il 2012 e il 2013 delle aziende registrate nelle varie Camere di Commercio e quelle attive. Come si legge sul Sole 24 ore infatti, per quanto riguarda le imprese iscritte e cessate, nel 2013 le iscrizioni sono state 10.047 e le cessazioni 12.369; nel 2012 le iscrizioni erano state 10.491 (444 in più) e le cessazioni 10.914 (1.455 in meno). Nello specifico il maggiore calo si registra nella provincia di Imperia (-1.273 unità pari al -5,3%), seguita da Genova (-543 imprese, – 0,8%), Savona (-508 imprese, -1,8%) e La Spezia (-307, -1,7%).
Inoltre in tutta la regione le imprese attive considerate settore per settore, nel 2013 non vi è un solo comparto in crescita tra agricoltura, industria, costruzioni, commercio turismo e trasporti. Imperia però risulta l’unica provincia ligure che presenta un surplus commerciale grazie ai saldi positivi di quattro diversi settori (metalmeccanica e elettronica, agricoltura, alimentare e Altro Industria).
Analizzando invece tra le province, quella con la più alta concentrazione di imprese straniere è Imperia, con il 12,9%, superiore sia al dato regionale che a quello nazionale, con una punta del 32,1% nelle costruzioni. Sul fronte dell’occupazione e della disoccupazione la provincia di Imperia registra sia il tasso di disoccupazione (8,3%) che quello di occupazione (44,8%) più elevati della Liguria.
In ultimo, un dato particolarmente significativo è rappresentato dai giovani Neet (not in education, employment or training), ossia quelle persone, nella fascia di età tra i 15 e i 29 anni, che non sono impegnate in attività di studio e formazione e non lavorano: dal 2008 al 2013 in Liguria l’incidenza sulla corrispondente fascia di età è passata dal 13,5% al 21,1% (7,6% in più) mentre, a livello nazionale, si è andati dal 19,3% al 26%, con una crescita del 6,7%.