Colpo di scena in Appello, nell’ambito del processo relativo ai concorsi truccati di Rivieracqua, la società pubblica che gestisce il servizio idrico integrato in alcuni comuni della provincia di Imperia. La Corte, infatti, ha in parte riformato la sentenza di primo grado emessa dal Gup del Tribunale di Imperia Anna Bonsignorio.
Imperia: Concorsi truccati Rivieracqua, sentenza rideterminata in Appello per due imputati
L’inchiesta sui concorsi di Rivieracqua, poi sfociata nel processo, mirava a far luce su presunte “anticipazioni” fatte trapelare dalle Commissioni esaminatrici circa gli argomenti oggetto delle prove di esame per i concorsi pubblici banditi dalla società incaricata della gestione del servizio idrico integrato.
Nel dettaglio, la Corte d’Appello ha riqualificato il reato di rivelazione segreti di ufficio, per il quale gli imputati erano stati condannati in primo grado, derubricando il terzo comma (ovvero l’aggravante di avvalersi delle notizie per conseguire un indebito profitto patrimoniale, un ingiusto profitto non patrimoniale o per causare ad altri un danno ingiusto).
Il mancato riconoscimento del terzo comma ha portato all’assoluzione della dirigente provinciale Francesca Mangiapan (per la particolare tenuità del fatti), difesa dall’avvocato Carlo Fossati, e la rimodulazione della condanna inflitta in primo grado (1 anno e 4 mesi di carcere) a Fabio Cassella, difeso dall’avvocato Massimo Cassella, ridotta a 6 mesi.
Disposto anche un risarcimento danni, a Rivieracqua, pari a 2.700 euro.
Le posizioni di tutti gli altri imputati, Gabriele Saldo (ex direttore generale), Federico Fontana (presidente Commissione d’esame), Giorgio Negro (ex coordinatore amministrativo di Rivieracqua e ex membro della Commissione d’esame), Flavia Carli, Gianluca Filippi e il padre Marco Filippi saranno definite nel corso delle prossime udienze.