22 Novembre 2024 18:01

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22 Novembre 2024 18:01

Coronavirus: in arrivo nuovo DPCM, parla Conte. “Limiti a spostamenti serali, DAD al 100% alle superiori. Ulteriori misure restrittive per Regioni più a rischio”

In breve: Il nuovo DPCM potrebbe essere firmato entro mercoledì 4 novembre.

“Limiti a spostamenti nelle ore serali, limiti alla mobilità tra regioni a rischio, centri commerciali chiusi nei giorni festivi, didattica a distanza nelle scuole superiori”. Queste le misure a carattere nazionale illustrate dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, oggi in audizione alla Camera, che potrebbero entrare in vigore entro mercoledì 4 ottobre con il nuovo DPCM.

Coronavirus: nuovo DPCM, in arrivo entro il 4 novembre

Secondo quanto riferito dal premier, il nuovo provvedimento sarà basato su un doppio binario. Da una parte saranno previste misure a livello nazionale per contenere e mitigare il contagio, dall’altra saranno individuate 3 tipi aree a rischio dentro le quali saranno inserite le regioni e le province autonome con le situazioni più critiche, che saranno interessate da misure via via più stringenti a seconda della crescente gravità.

Un modo, questo, per evitare il lockdwon nazionale e generalizzato della prima ondata di emergenza.

Giuseppe Conte

“Lavoriamo a un nuovo corpus di misure restrittivi da adottare anche prima di mercoledì 4 novembre.

Il quadro epidemiologico nazionale ed europeo appare critico, la pandemia corre impetuosamente in tutto il continente, costringendo ogni paese ad adottare misure sempre più restrittive, di settimana in settimana.

L’Europa, all’interno di un quadro globale e complesso, è certamente una delle aree più colpite dall’urto della seconda ondata. Anche nel nostro paese la situazione epidemiologica è in ulteriore peggioramento. 

Ogni giorno i dati vengono raccolti. Nella settimana 19-25 ottobre il numero dei nuovi casi è quasi raddoppiato rispetto alla settimana precedente. Il numero di casi è aumentato, anche se la gravità minore. È cresciuta la capacità di risposta.

Dai dati emerge che non stiamo subendo un’insostenibile pressione nei reparti di terapia intensiva, piuttosto registriamo un crescente occupante affollamento nei restanti reparti, in particolare nei reparti sub intensivi e area medica in generale.

Nonostante gli sforzi l’evoluzione della pandemia risulta molto preoccupante. Secondo i parametri stabiliti dell’istituto superiore sanità, il Ministero della salute e centri di ricerca, il quadro epidemiologico è in via di transizione verso scenario di tipo 4, alcune regioni sono rischio di tenuta dei servizi sanitari.

sS conferma quindi quadro epidemiologico grave su tutto il territorio con specifiche criticità in alcune regioni e province autonome. L’aumento rapido dell’incidenza è coerente all’incremento all RT regionale che ora è a 1,7. In alcune regioni il dato risulta superiore alla media nazionale.  15 regioni potrebbero superare soglia critica delle terapie intensive e aree mediche nel prossimo mese.

Il quadro non tiene conto degli effetti delle misure introdotte con l’ultimo DPCM del 24 ottobre, con misure più severe. Questi effetti possono verificarsi solo a partire dal 14° giorno in poi dal giorno di adozione. Gli effetti saranno positivi, però in questo momento non vi sono evidenze scientifiche che ci consentono di pronosticare la misura di questo impatto.

Di coseguenza alla luce dell’ultimo report e della situazione che risulta diffusamente grave su tutto il territorio nazionale siamo costretti a intervenire per attuare ulteriori misure e stringente strategia contenitiva e mitigativa del contagio.

L’azione sarà modulata in base alle differenti criticità dei territori, a seconda delle zone con più elevata circolazione del virus e più elevato rischio di tenuta dei servizi sanitari. Sulla base di criteri scientifici oggettivi, sarà necessario introdurre regime differenziato basato su diversi scenari regionali.

In Italia ora abbiamo un elaborato sistema di monitoraggio, quindi dobbiamo cambiare strategia rispetto alla prima fase, quando abbiamo dovuto chiuderci all’interno delle nostre case, di fronte a un nemico sconosciuto, sprovvisti di un sistema di monitoraggio sofisticato. In quel caso abbiamo emanato provvedimenti generali e uniformi su tutto il territorio nazionale. 

Oggi disponiamo di una struttura di prevenzione e monitoraggio che elabora il flusso dei dati sulla base di 21 differenti parametri, tra cui numero di casi sintomatici per mese, numero di ricoveri, numero di residenze con criticità, percentuale tra tamponi e casi positivi.

Questo sistema articolato ci impone a intervenire in modo più mirato, in ragione delle ragioni di soglia di criticità. 

Se al cospetto di questo sistema un proponessimo un provvedimento indistinto e indifferenziato otterremmo duplice risultato negativo, da una parte non avremmo misure adeguate nelle regioni più a rischio e imporremmo misure irragionevolmente restrittive dove al momento non è necessario.

Nel nuovo DPCM verranno individuate 3 aree corrispondenti a 3 scenari di rischio che prevederanno misure via a via più restrittive. L’inserimento delle regioni in un’area avverrà tramite un’ordinanza del Ministro della Salute e dipenderà dal coefficiente di rischio, certificato dal ISS. Sempre con ordinanza del ministro sarà possibile uscire ed entrare in un’altra fascia.

Dove non si segnalano livelli di rischio elevati, ci saranno misure per rafforzare quel piano di contenimento e mitigazione del contagio.

A livello nazionale si prevede la chiusura nei giorni festivi e prefestivi dei centri commerciali, ad eccezione di farmacia, alimentari, edicole, tabacchi, per ragione dell’alta attrattività nei weekend; chiusura delle sale gioco, corner di scommesse e vidoegiochi; chiusura anche di musei e mostre; prevediamo la riduzione 50% del limite dei mezzi pubblici locali; limiti agli spostamenti da e verso regioni con elevati coefficienti di rischio se non per comprovate esigenze lavorativo, studio, salute, necessità; limiti alla circolazione nella fascia serale più tarda, salvo medesime eccezioni; possibilità che le scuole secondarie di secondo grado passino integralmente alla didattica a distanza, sperando che sia una misura temporanea.

Per le regioni in particolare prevediamo di introdurre ulteriori misure restrittive graduandole in proporzione al coefficiente di rischio.

Il mio appello alle forze politiche è : restiamo uniti in questo drammatico momento”.

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