“Toti fai una cosa ‘a nonna, io lo so che gli anziani sono una categoria difficile, però anche noi produciamo, produciamo ricordi, racconti, abbracci, distribuiamo amore, caramelle e le persone se si sentono amate producono di più, hai capito?“. Queste le parole di Nonna Rosetta, una dei personaggi più amati della casa di produzione comica “Casa Surace”, in un’immaginaria telefonata al Presidente della Liguria Giovanni Toti dopo il tweet che ieri ha scatenato le polemiche del web.
Coronavirus: nonna Rosetta di Casa Surace “chiama” Toti
“Totino, non mi chiami mai per dirmi le cose, le devo venire a sapere dagli altri. Che è ‘sto fatto che gli anziani non sono produttivi? Chi te l’ha detta sta cosa? Ma poi non si dice, è maleducazione. Se non la conosci una persona come fai a dire che non è produttiva? Mica conta l’età. Che ci azzecca. Giovane, adulto o anziano, tu prima lo conosci e poi dici che non è produttivo. Per esempio nonno Andrea fa 500 litri di vino all’anno, non è produzione quella? Che poi non lo beve nessuno perché non lo sa fare, e quella è condivisione, la condivisione è produttività. Io produco litri e litri di ragù. Quando tornano a casa figli e nipoti trovano cucinato, mangiano, sono contenti e quando uno è contento produce di più. Non si dicono quelle parole.
Toti fai una cosa ‘a nonna, io lo so che gli anziani sono una categoria difficile, però anche noi produciamo, produciamo ricordi, racconti, abbracci, distribuiamo amore, caramelle e le persone se si sentono amate producono di più, hai capito?
Poi se togli gli anziani i cantieri chi li guarda? È scientificamente provato che l’impresa costruisce il doppio se lo guarda un anziano. Alla fine ti sei salvato giusto giusto, hai scritto che gli anziani vanno tutelati. Per forza, noi lo sappiamo che dobbiamo stare a casa. Chi ci tutela se non ci tuteliamo noi stessi?
Non si dicono queste frasi che gli anziani non servono e non sono produttivi. Le nonne là che fanno? Il pesto? Fai ‘pesto’ e cancella questo commento”.