“Questa sera scatta il coprifuoco, dalle 21 a Genova, e dalle 22 nel resto della regione, non si può più andare in giro. Fatelo, non giocate a guardie e ladri. Se è stata presa questa decisione è perchè c’è un motivo“. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti nel consueto punto stampa sull’emergenza Coronavirus.
Coronavirus, Liguria: al via coprifuoco, l’appello di Toti
“In merito ai timori di un esodo da Piemonte e Lombardia, zone rosse, non sembra sia avvenuto. Dal nostro monitoraggio sui tratti autostradali, Torino-Savona, Gravellona Toce, Milano-Genova, stazioni ferroviarie, nessuno dei gestori segnala tratti anomali. Alcuni casi certamente avvenuti, ma non è avvenuto nessun esodo come accaduto nella primavera scorsa.
Non rilevo senso di responsabilità da parte delle opposizioni, nelle dichiarazioni e nei post Facebook di oggi. Anzi, rilevo sconsideratezza, qualche avventatezza e un procurato allarme volontario spargendo false informazioni.
Noto che vi è recrudescenza sulla qualità dei dati che trasmettiamo costantemente e con grande fatica con il nostro sistema sanitario al Ministero. Sono dati straordinariamente accurati, che qualcuno possa mettere in dubbio la professionalità del nostro sistema sanitario, in particolare di quegli uffici di prevenzione che da mesi sono in prima linea lo trovo particolarmente sconsiderato, irresponsabile e offensivo. Nonostante le molto lezioni subite il clima delle opposizioni non è molto cambiato. La responsabilità non alberga nelle opposizioni, pazienza, ce ne faremo una ragione.
Mi sono sentito con il Ministro Speranza questo pomeriggio. Penso che nelle prossime ore ci sentiremo ancora. In questa prima fase c’è un monitoraggio continuo. Ho detto al Ministro che siamo a disposizione per un contradditorio. Io credo che l’Rt di regione Liguria oggi sia leggermente in calo, mentre sappiamo bene che c’è una pressione forte sugli ospedali. L’importante è contenere l’epidemia facendo il meno male possibile all’economia. Su questo tracciato continueremo a muoverci. Non facendone un dramma se dovessimo passare a una fase di ulteriore stretta.
Il tema non è zona gialla o arancione. Il tema è che dobbiamo alleggerire i nostri ospedali, diminuire il numero drammatico delle vittime, senza danneggiare e logorare un tessuto economico già provato da molti mesi di pandemia.
Il comportamento di ognuno di noi è fondamentale perché tutto questo si faccia. Non è dato solo dalle leggi il fatto di comportarsi in modo serio e corretto. Da stasera scatta il coprifuoco. Non si può andare in giro a Genova dopo le 21, dopo le 22 nel resto della regione, fino a domattina alle 6. Fatelo, non si deve giocare a guardie e ladri, inventando un pretesto per uscire di casa. Se è stato fatto è si deve restare a casa, perché c’è bisogno di avere meno incontri. Usate la mascherine, state distanziati. Agli anziani dico, non frequentate luoghi affollati, non andate a fare la spesa negli orari di punta. Evitiamo di fare sciocchezze e imprudenze. Le cose che in una situazione di normalità, sono il sale della vita oggi, come chiacchierare al bar con gli amici, possono condannare a morte”.
Filippo Ansaldi, responsabile prevenzione Alisa
“Nelle scorse ore c’è stato un riferimento alla qualità del dato che Alisa fornisce al Ministero. Il report che settimanalmente riceviamo dal Ministero dopo interlocuzioni, studi, valutazioni, si basa su una serie di indicatori, circa una cinquantina, sintetizzati in 21 macroindicatori. Abbiamo quattro indicatori di qualità. In queste ore in cui si decide qual è il grado di rischio della circolazione del virus nella nostra regione, vi faccio vedere i quattro indicatori di qualità in particolare sul report attuale. Il report attuale è stato valutato due volte, martedì e oggi. I quattro indicatori sono tutti verdi, vuoldire che sono sopra la soglia stabilita della qualità. Ad eccezione del report di martedì che lambiva la soglia, perché avevamo una completezza del dato del 57% sul 60%. Ultimi dati di oggi dicono che indicato sono sopra la soglia. Una nuova valutazione avverrà domattina. La qualità del dato su cui viene valutato Rt è di qualità elevata.
Ministero ci dice che dovremmo avere un addetto ogni 10 mila abitanti per il calcolo dei dati, la Liguria sta andando verso i 2.5 professionisti ogni 10 mila abitanti, questo per assicurare la qualità del dato elevato”.
Angelo Grattarola, responsabile terapie intensive
“Pressione su Pronto soccorso della regione è estremamente alta da giorni. Ma da giorni è stabile, non assistiamo a incrementi ulteriori. Rimane ancora relativamente basso quello che avviene a ponente e levante, quindi minor necessità del sistema sanitario. Per quanto riguarda le terapie intensive, a Genova si è assistito a un incremento, che non è ancora critico. Abbiamo superato la soglia di attenzione che Ministero dava al 30% dei letti occupati. Siamo al 35% nella giornata di oggi, ma assolutamente lontano dai mesi di marzo, quando sfiorava i 200 ricoveri in terapia intensiva”.
Matteo Bassetti, direttore Malattie Infettive San Martino
“La settimana si chiude con molti ricoveri in malattie infettive. Continuano ad essere di gravità medio-elevata, di una durata media inferiore a quella della prima ondata. L’età media dell’ultima settimana è nuovamente cresciuta. I messaggi che volevo darvi sono due. In primo luogo, con Alisa abbiamo elaborato i criteri di ricovero, ospedalizzazione e deospedalizzazione dei malati Covid. Credo aiuteranno i clinici a ricoverare chi ne ha necessità e a dimettere velocemente chi può tornare a casa. In secondo luogo, stiamo lavorando, in collaborazione con la Federazione dei Medici di medicina generale, sui protocolli domiciliari, molto importanti. Li abbiamo ultimati. Lunedì mattina ci sarà la presentazione. Non ci saranno solo i criteri su come trattare i pazienti casa, ma anche un filo diretto con il reparto di Malattie Infettive e con 4 infettivologi”.