“Io sono disponibile a valutare con il Governo misure più restrittive per la Liguria se servono per la salute dei cittadini”.
Lo ha scritto sui social il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti in merito all’ipotesi dell’inserimento della regione Liguria in zona arancione (attualmente è gialla) con un conseguente inasprimento delle misure anti-covid.
Coronavirus, Liguria: zona gialla o arancione? Nel pomeriggio la decisione del Governo
Nella giornata di oggi, 9 novembre, si riunirà la cabina di regia per l’emergenza Covid, rinviata ieri su richiesta di alcune Regioni. Secondo quanto trapelato, Liguria, Campania, Veneto e Toscana, ad oggi zone gialle, potrebbero essere destinatarie di provvedimenti restrittivi, mentre l’Alto Adige (era zona gialla) è già diventata zona rossa.
“Non tiriamo in ballo la qualità dei dati forniti da Regione Liguria a Roma – ha aggiunto Toti – perché sono precisi e per di più, nell’ultimo report arrivato dall’Istituto di Sanità, sono identici a quelli per cui la Liguria è stata inserita in zona gialla”.
Cosa prevede la zona Arancione
- è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. Sono comunque consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti n cui la stessa è consentita. E’ consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza;
b) È vietato ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune.
c) sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale a condizione che vengano rispettai i protocolli o le linee guida diretti a prevenire o contenere il contagio. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle ore 22,00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. Restano comunque aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande siti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro;