Un insegnante di 56 anni che si prostituiva con la complicità del marito, di un ristoratore e di un pensionato. Un torbido giro, scoperto dai carabinieri di Alassio, che hanno eseguito tre misure cautelari.
Agli arresti domiciliari sono finiti il marito della donna, G.N. di 58 anni e un ristoratore, R.T. di 61 anni, mentre un pensionato di 70 anni, R.B. è stato denunciato a piede libero.
Le ordinanze sono state emesse dal Giudice per le Indagini preliminari del Tribunale di Savona, Francesco Meloni, su richiesta del Pm Chiara Venturi. Le accuse sono di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, in concorso.
I protagonisti della vicenda gravitano fra Imperia, Diano Marina e Andora. L’indagine, avviata nel mese di novembre del 2019 e condotta da personale del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Alassio (proseguita ininterottamente nei periodi di piena emergenza COVID 19), trae origine da una preliminare attività di raccolta di informazioni in ordine ad una attività di prostituzione, esercitata da P.C., insegnante imperiese e dalla consequenziale e profittevole condizione economica, proveniente dalla stessa attività illecita, non compatibile con la retribuzione percepita come insegnante.
Difatti, dall’attività investigativa preliminare, P.C. risultava intestataria di ben quattro conti correnti bancari, con relative carte bancomat e di credito e di una Jaguar. Alcuni siti diffondevano immagini erotico/pornografiche, che pubblicizzavano e favorivano gli “incontri”sessuali a pagamento della donna, riscontrando “immissioni” pubblicitarie riconducibili alla donna, parzialmente ritratta all’interno delle fotografie, in atteggiamento “invitante” e con indosso biancheria intima, che nella “attività” usava un nome d’arte.
A completare gli annunci, l’utenza telefonica (intestata a uno dei soggetti segnalati all’Autorità giudiziaria), a lei riconducibile e l’area dove erano presenti i siti per gli “incontri” (si tratta di più località dislocate al confine tra le provincie di Savona e Imperia), attrezzati ad hoc.
Una volta avuta la contezza dei dati oggettivi, i Carabinieri di Alassio hanno effettuato pedinamenti e intercettazioni, raccogliendo una serie di prove circa le responsabilità delle persone indagate, che si occupavano di gestire i contatti con i clienti e concordare luoghi per gli incontri e prestazioni.
In qualche occasione alcuni clienti abituali hanno concordato prestazioni sessuali con la compartecipazione di animali o altre donne. In certi casi i militari hanno accertato che ai giochi erotici prendeva parte anche il cane della donna, un “cocker”, dal quale ha preso il nome dell’operazione scatta questa mattina e denominata appunto “Operazione Cocker”.
I clienti erano di ogni età e ceto sociale, comprese persone molto facoltose e ventenni.