“È bene chiarire che nella vicenda non sussiste alcuna ipotesi di coercizione della volontà nei confronti delle persone coinvolte”. Così Mario Leone, difensore del 58enne G.N. e del 70enne R.B., il primo agli arresti domiciliari e il secondo denunciato, entrambi accusati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione nell’ambito di un’inchiesta, condotta dai Carabinieri di Alassio, sulla prostituzione di un’insegnante imperiese di 56 anni.
Agli arresti domiciliari anche un ristoratore, R.T., di 61 anni, con le stesse accuse. Le ordinanze sono state emesse dal Giudice per le Indagini preliminari del Tribunale di Savona, Francesco Meloni, su richiesta del Pm Chiara Venturi.
L’avvocato Leone ha deciso, tramite una nota stampa, di fornire maggiori dettagli sulla vicenda.
Favoreggiamento alla prostituzione, parla l’avvocato Mario Leone
“In relazione agli articoli apparsi sui quotidiani in merito agli arresti operati dai Carabinieri di Alassio per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, quale difensore di N.G. posto agli arresti domiciliati, e di B.R., denunciato in stato di libertà, tenuto conto che sono stati forniti dagli Inquirenti molti dettagli sull’operazione, corre l’obbligo di fornire alcune precisazioni per meglio comprendere la vicenda.
Premesso che i miei assistiti sono persone prive di precedenti penali, è bene chiarire che nella vicenda non sussiste alcuna ipotesi di coercizione della volontà nei confronti delle persone coinvolte.
L’ipotesi di favoreggiamento della prostituzione è basata su circostanze tutte da verificare: ad esempio l’accompagnamento della Signora presso le abitazioni in locazione derivava dal fatto che la stessa subì un infortunio domestico con rottura del gomito e della caviglia che rendeva fastidiosa la guida e spesso chiedeva agli amici di farle da autista.
I conti correnti di cui si è fatto cenno nel comunicato dei C.C. sono tutti sprovvisti o quasi di denaro e nessuna circolazione di ingenti somme si è mai verificata; la autovettura Jaguar (acquistata usata) è del 2005 con 287.000 Km, il cui valore di mercato è inferiore a quella di una 500.
Le persone indagate da me rappresentate non hanno mai percepito alcun denaro dalla Signora parte offesa,che era a loro legata da vincoli di sincera amicizia e solo a tale titolo l’hanno aiutata in normali incombenze domestiche (pagamento utenze ed altro).
E’ stato richiamato nell’ordinanza di applicazione di misure cautelare il sito on line denominato BAKEKA per evidenziare annunci della Signora (fatto questo che, di per sé,non costituisce alcun reato come è noto), ma vi è da chiedersi, semmai, se proprio tali siti non costituiscono il principale veicolo al favoreggiamento della prostituzione.
Tenuto altresì conto che il principale teste a difesa sarà proprio la c.d. Parte offesa, la Signora che faceva gli annunci.
Appare questa una indagine fuori del tempo, in quanto i presupposti della Legge Merlin erano ben altri!
In ogni caso, stante l’assenza di condotte aventi penale rilevanza, dopo aver preso visione di tutta la documentazione a sostegno dell’accusa è presumibile un Ricorso al Tribunale del Riesame”.