23 Novembre 2024 23:44

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23 Novembre 2024 23:44

IMPERIA. FOSSATI REPLICA A CAPACCI:”NON RIVELERÒ I GIUDIZI CHE LEI ESPRESSE SUI SUOI AMICI E ALLEATI”

In breve: Fossati: "Quanto alla conoscenza della realtà che mi circonda, caro Sindaco, La voglio rassicurare, la conosco molto bene: non sono un tipo da locali alla moda in Costa Azzurra, nella West o East Coast americana, non giro con l’autista, non ho segretarie particolari, non vado a sciare negli Stati Uniti, non ho yacht o case in Costa Azzurra".

Giuseppe Fossati

IMPERIA – Il capogruppo di Imperia Riparte Giuseppe Fossati replica alla risposta del sindaco Capacci sul bilancio di un anno di amministrazione da parte di Fossati.

“Caro Sindaco, leggo la sua livorosa risposta alla lucida, oggettiva e credo rispettosa analisi dei risultati di un anno di Sua Amministrazione.

Mi dispiace che Lei si sia offeso (non Le caspita un po’ troppo spesso?), ma, prenda appunti, La prego: l’opposizione non solo ha il diritto, ma ha anche il dovere di fare analisi politiche ed amministrative.

L’analisi sulla Sua gestione è, mi dispiace per Lei e per i cittadini, molto negativa, pur con le concesse “attenuanti generiche”.

Non servono molte parole o approfondite analisi, basta camminare per Imperia, ascoltare i cittadini (soprattutto, mi creda, quelli hanno votato per Lei che sono, del resto, la stragrande maggioranza), seguire i giornali o i social network.

Quanto alla conoscenza della realtà che mi circonda, caro Sindaco, La voglio rassicurare, la conosco molto bene: non sono un tipo da locali alla moda in Costa Azzurra, nella West o East Coast americana, non giro con l’autista, non ho segretarie particolari, non vado a sciare negli Stati Uniti, non ho yacht o case in Costa Azzurra; sono un medio borghese, una persona di media cultura che legge e si informa, un avvocato di provincia che, anche per la sua professione, ha riprova della crisi della sua città e del suo territorio tutti i giorni.

Detto questo, tre precisazioni “oggettive”:

a)Lei dice: il Comune non si è “lavato le mani” della Porto di Imperia ma ha “attivamente” preso parte a tutte le assemblee dei soci. Nessuno se ne è accorto, anche perchè, mi risulta, Lei, o chi ha delegato, si è sempre astenuto su tutte le decisioni. Uno strano modo di “partecipare attivamente”.

 b) Lei dice: il Comune non ha danno dalla vicenda Amat. Caro Sindaco, mi dispiace, forse non Le hanno detto che Amat è una società a maggioranza del Comune di Imperia e, se dovrà passare la mano a Rivieracqua, la quota sociale del Comune avrà un valore prossimo allo zero; inoltre, il Comune potrebbe dover restituire ad Iren dai 6 ai 9 milioni di euro. Comunque, se non mi crede o non sono stato chiaro, se lo faccia spiegare da qualcun più bravo di me.

c) Lei dice: la cassa non è vuota. Si informi meglio: ascolti la risposta del suo assessore alla mia question time dell’ultimo consiglio o si faccia dare i dati. La cassa è in grave sofferenza e, per pagare gli stipendi di maggio, il Comune ha rischiato di andare non solo “in rosso” (lo è da tempo), ma addirittura “fuori fido”.

Da ultimo, una breve considerazione sulla “mancata alleanza”. 

Credo non sia elegante e corretto svelare quanto detto in incontri a casa di amici comuni, di fronte a del buon vino, a formaggi e salami deliziosi. Ma visto, visto che l’eleganza e la correttezza sono ormai merce rara,  mi trovo costretto a dire la verità.

Smentisco che nell’inverno 2012 insistetti per due ore per convincerLa a candidarsi Sindaco di una coalizione  solo civica di area centrodestra sostenuta da Laboratorio per Imperia e Officina Città.

Non è vero! 

Insistetti per almeno quattro ore, non solo per due. Lei mi conosce e lo sta verificando: sono un mastino e non mollo facilmente la presa. 

Salimmo e scendemmo da soli a Pietrabruna, su Sua richiesta e con la Sua auto, proprio per parlarne a quattrocchi, ma non rivelerò nemmeno sotto tortura i giudizi che Lei espresse sui suoi attuali amici ed alleati.

Dico solo che Lei si mostrò irremovibile nel non accettare il mio invito, dicendo di non sentirsi adatto a fare il Sindaco e che la Sua azienda non poteva fare a meno di Lei.

Di fronte a tali argomentazioni, mi arresi, rispettando la Sua decisione, che credevo sincera. Dopo un mesetto, Lei si candidò alla guida di una alleanza con il Pd, l’imprimatur del Presidente Burlando e, come sappiamo, vinse con un grande risultato.

Complimenti.

Quanto a me, non andai alla Corte di nessuno, non ottenni promessa di sorta, ma sostenni la candidatura di un amico, un collega, una persone per bene che, continuo a pensare, sarebbe stato un ottimo Sindaco. 

Non sostenni la Sua coalizione a trazione PD, anzitutto perché nessuno (a parte informalmente qualche amico del PD) me lo chiese, in secondo luogo, perché ne intravvedevo criticità che, credo, siano oggi evidenti a tutti.  

Non basta vincere, bisogna anche poi poter amministrare bene. Persi e, quindi, sono all’opposizione, dove cerco di svolgere il mio ruolo al meglio. A volte mi riesce, altre no.

Caro Sindaco, non è che il Sig.Carlo Capacci non mi vada a genio, gli consiglierei solo meno arroganza, un po’ più di umiltà, buon senso e rispetto di tutti.

Però, sul Sindaco Carlo Capacci ho espresso, come mio diritto-dovere, un giudizio che è assolutamente negativo, oltre che condiviso, credo, dalla stragrande maggioranza dei cittadini; cittadini che, forse non se ne è accorto, ma non sono tipi da locali notturni in Costa Azzurra, nella West o East Coast americana, non girano con l’autista, non hanno segretarie particolari, non hanno yacht o case in Costa Azzurra. Sono in gran parte medi borghesi o, sempre di più, persone in gravi difficoltà”.

 

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