Stop all’impianto di itticoltura alla Galeazza. Lo ha deciso la Conferenza dei Servizi, convocata dal Comune di Imperia dopo il summit tenutosi nel febbraio scorso a Palazzo Civico, al termine del quale l’amministrazione aveva messo in stand by il progetto della società Aqua Srl di Lavagna. Uno stop che rischia di tramutarsi in un vero e proprio caso giudiziario. La società Aqua, infatti, ha presentato ricorso al Tar.
Imperia: Galeazza, stop impianto itticoltura. Scatta ricorso al Tar
La società Aqua ha presentato ricorso al Tar sia contro la convocazione della Conferenza dei Servizi sia contro il parere negativo al progetto, come spiega a ImperiaPost il presidente Davide Orsi.
“Il Comune di Imperia ha indetto una conferenza dei servizi a nostro modo di vedere illegittima – dichiara Orsi – in quanto esiste già una concessione rilasciata alla nostra società per un impianto di itticoltura. Nel corso della Conferenza sono emersi tutti pareri favorevoli, tranne uno, quello della Guardia Costiera. Il motivo? Nel 2011 il Ministero individuò tre aree di ammaraggio per canadair nello specchio acqueo antistante le coste imperiesi, ciascuna con una fascia di rispetto di 500 metri. Ebbene, una di queste fasce di rispetto insisterebbe, per pochi metri, nella nostra concessione. Per questo è stato sospesa la nostra concessione”.
“La nostra concessione per la realizzazione di un impianto di itticoltura è del 2007 – prosegue Orsi – l’ordinanza con cui il Ministero individua le aree di ammaraggio è del 2011. E’ chiaro che, nel 2011, o il Ministero ha considerato la nostra concessione e l’area di ammaraggio compatibili, oppure ha commesso un errore non considerando la presenza di una concessione preesistente”.
“Abbiamo presentato ricorso contro la conferenza dei servizi, in quanto riteniamo che non sia un atto legittimo – conclude Orsi – sia contro la convocazione del parere. Questa è la situazione e aspettiamo che il Tar fissi l’udienza”.
L’impianto di itticoltura alla Galeazza, lo ricordiamo, era stato oggetto di una vibrante protesta da parte della cittadinanza, anche con raccolta firme, guidata dall’attrice Livia Carli.