“La categoria dello spettacolo viaggiante non vuole vivere di sussidi, ma se non ci fanno lavorare è l’unico modo per sopravvivere”. Lo afferma Aldo Fiori, delegato referente di UilCom-Regione Liguria, riferendosi alla drammatica situazione economica che le attività dei Luna Park stanno vivendo in questo periodo di emergenza Covid.
Covid: il grido dei giostrai. “Noi dimenticati”
“A seguito del DPCM di dicembre – spiega Aldo Fiori a ImperiaPost – I comuni di Genova e Savona hanno già comunicato la sospensione dei luna park invernali. A catena saranno annullati anche tutti quelli nel resto della Liguria. Un vero disastro.
Tutto questo è paradossale specialmente considerando il fatto che abbiamo adottato tutte le linee guida previste, facendole rispettare in maniera scrupolosa, e che siamo all’aperto. Inoltre, non ci sono state evidenze di cluster nati nei Luna Park nel periodo in cui siamo stati aperti quest’estate. Anzi, al 15 settembre, in Liguria c’erano meno ricoverati in ospedale e nelle terapie intensive di quanti ce n’erano il 2 luglio, quando siamo ripartiti. E allora perché ci fanno restare chiusi?
Per accedere ai fondi stanziati attualmente è necessario non avere debiti con l’INPS, ma è difficile essere in pari dopo un anno come questo. Per fare un esempio, c’è chi su 27 date in programma ne ha potute fare solo 3, senza nemmeno riuscire a pagare le spese affrontate.
Andando avanti così, le imprese del nostro settore, che in Liguria sono già pochissime, falliscono. È una realtà che rischia di sparire. Dietro ci sono famiglie, anni di tradizione, capitali investiti. C’è chi si sta arrangiando con lavori umili, chi è costretto a rivolgersi alla Caritas.
Lo scorso 23 novembre, tramite il segretario nazionale del Coordinamento delle Associazioni di Categoria Elena Fornaciari, abbiamo scritto alla Regione Liguria, e anche ai vari Ministeri, per chiedere un intervento per consentirci di sopravvivere. Per ora non c’è stata nessuna risposta. La Regione ha annunciato che sono stati stanziati 2,2 milioni euro di Fondo Sociale Europeo per assicurare un sostegno alle categorie del Turismo e dello Spettacolo, ma all’interno di queste, il settore degli spettacoli viaggianti non è incluso”.
Spettacoli viaggianti: la lettera a Regione Liguria
“SIAMO A RENDERE NOTO A TUTTI GLI ORGANI DI COMPETENZA DELLA LIGURIA che pur consapevoli del momento difficile che si sta vivendo a causa della Pandemia da COVID-19 e tenendo ben presente che le misure restrittive sono per un bene superiore, il nostro Settore, Giostre Itineranti, pur avendo subito come gli altri settori il fermo lavorativo, nel periodo del Lock Down, è stato ULTERIORMENTE COLPITO con gli ANNULLAMENTI DEI LUNA PARK EFFETTUATI CON ORDINANZE RESTRITTIVE delle Loro Ricorrenti Autorizzazioni Temporanee emanate dalle Amministrazioni Locali, provocando così una vera e propria CRISI DI SETTORE, che ha spinto moltissime Ditte al tracollo finanziario.
Ditte che tra l’altro, essendo nel 90% dei casi DITTE INDIVIDUALI, fiscalmente appartenenti alle Micro Imprese e ai Contribuenti Minori, NON HANNO MEZZI PROPRI PER POTER SOPRAVVIVERE A UNA CRISI DI TALE PORTATA e soprattutto a non poter più provvedere al sostentamento economico delle loro famiglie, ne quindi a poter assolvere gli obblighi fiscali a cui sono soggetti, AVENDO DI FATTO IL CODICE ATECO SBLOCCATO, ma nella realtà non gli è mai stato consentito di ripartire con il proprio lavoro Rimarchiamo il fatto che in molte delle ultime Ordinanze di Annullamento molti Sindaci si appellavano al DPCM DEL 7 AGOSTO -DPCM_20200807, in cui di fatto rientriamo nello svolgimento delle attività ludiche e di spettacolo MA SENZA INDICAZIONI SPECIFICHE DEL NOSTRO SETTORE, eppure le Giostre sono state assimilate con tipologie di spettacolo a cui è stata imposta la chiusura MA, COME ABBIAMO DIMOSTRATO CON I FATTI, I PARCHI DIVERTIMENTO (Luna Park itineranti) nei casi in cui sono riusciti ad avere l’Autorizzazione Dai Sindaci, che nello specifico, non hanno fatto altro che applicare le Ordinanze di Riapertura emanate con le rispettive Linee Guida emanate dalle Regioni, DALLA DATA DI RIAPERTURA AD OGGI NON HANNO MAI RIPORTATO CASI DI CONTAGIO NÉ DI FOCOLAI PERCHE SONO STATE APPLICATE ALLA LETTERA TUTTE LE LINEE GUIDA E I PROTOCOLLI ASSEGNATI ALLA NOSTRA CATEGORIA.
Chiediamo ANCHE IN PREVISIONE DELLE PROSSIME APERTURE CHE PER FORZA DI COSE DOVRANNO RIAVVENIRE IN FUTURO una posizione chiara nei confronti del nostro Settore, non lasciandoci in balia di decisioni dell’ultimo momento con Luna Park prima convocati con AVVIO AL PROCEDIMENTO, ma poi annullati in prossimità della data di apertura, quando ormai gli Esercenti avevano sostenuto tutte le Spese dell’allestimento ( Spostamento di Mezzi Pesanti per il trasporto delle attrazioni delle abitazioni mobili, allacciamenti all’Energia Elettrica se non Addirittura Cauzioni, diritti di Segreteria e Marche da Bollo versati come imposte indirette al Comune in cui si sarebbe dovuto installare).
Chiediamo di sollevare i Sindaci dalla discrezionalità decisionale personale, che da parte di alcuni, il più delle volte è la motivazione all’ANNULLAMENTO DEL NOSTRO LAVORO, rasentando la discriminazione lavorativa, fermo restando che in caso di non ottemperanza ai Protocolli Anticovid e Norme di Sicurezza, possano esercitare il Potere Restrittivo.
Chiediamo che si riconosca il nostro diritto al lavoro, sancito dalla Costituzione e da tutte le Norme Attuative che sanciscono tale Diritto.
Chiediamo che gli Organi Regionali competenti si PRENDANO CARICO DEI LOCKDONW E DEGLI ANNULLAMENTI CHE HA SUBITO LA NOSTRA CATEGORIA E SI ASSUMANO LA RESPONSABILITA ECONOMICA DI TALI ANNULLAMENTI, a maggior ragione se questi Annullamenti sono serviti a titolo preventivo per tutelare la Salute Pubblica, di cui siamo consapevoli dell’importanza, e con ragionevolezza abbiamo sia accettato che subito, nonostante questo abbia portato molte famiglie a non avere più il minimo sostentamento economico.
Chiediamo un risarcimento a titolo di fondo perduto, con le stesse modalità e condizionalità di erogazione previste con la Legge sugli Aiuto di Stato.
Chiediamo, a fronte di questo Lock Down imposto da molte Amministrazioni Locali SOLO al nostro Settore, nei mesi in cui era prevista la Riapertura per TUTTE LE ATTIVITÀ PRODUTTIVE, la tutela da parte della Regione.
Manifestiamo una seria preoccupazione per il futuro di questo settore, che da sostentamento a centinaia di famiglie in tutto il Territorio Regionale, che hanno investito capitali, e programmato la loro vita nello svolgimento di questo Lavoro, che ora si ritrovano senza più prospettive ne certezze, consapevoli che con l’andamento dei dati della Pandemia, saranno i primi ad essere eliminati, come settore non essenziale, definizione che contestiamo aspramente, perché l’essenzialità del nostro settore si tramanda da secoli di tradizioni,
Chiediamo una risposta da parte delle istituzioni e di non essere lasciati soli in questo terribile momento”.