La cerimonia di consegna, questa mattina, di un defibrillatore donato dall’associazione “Cuore Amico”, è stata l’occasione per discutere dell’annoso problema della sede della Croce Bianca, attualmente sita in Viale delle Rimembranze, a Porto Maurizio. Il contratto di affitto è in scadenza e non sarà rinnovato.
“Per le nostre casse è insostenibile” ha dichiarato il presidente Roberto Trincheri. Comune e Regione hanno preso l’impegno di trovare al più presto una soluzione definitiva, o mantenendo la sede attuale, migliorandola, oppure individuandone una nuova. Tra le ipotesi, la più suggestiva è quella di Villa Carpeneto.
Claudio Scajola
“Il sistema sanitario va profondamente riformato. Ci si è accorti in occasione della tragica pandemia che la medicina del territorio e le pubbliche assistenze, che hanno il primo impatto e svolgono un ruolo fondamentale, sono lasciate con poche risorse e mezzi. Penso che la riforma che inevitabilmente dovrà essere fatta, riorganizzando il sistema sanitario, per rendere efficiente tutto il settore medico, dal territorio alla ospedalizzazione, dovrà puntare maggiormente sul pubblico e sul volontariato, che dovrà essere maggiormente responsabilizzato.
Vogliamo dare vicinanza ai volontari che in questo anno hanno svolto un ruolo importantissimo e molto molto rischioso. L’occasione è stata anche quella di vedere i locali che abitano e che sono sotto sfratto e non a norma. L’impegno che abbiamo preso come amministrazione comunale è quello di cercare una soluzione definitiva affinché come a Oneglia la Croce Rossa ha una sua sede, con una sua organizzazione, anche a Porto Maurizio la Croce Bianca abbia le migliori opportunità per mezzi e personale.
Villa Carpeneto? Facevo due chiacchiere durante il sopralluogo. Toccherà agli assessori dirimere questa vicenda. La Croce Bianca ha lo sfratto, l’affitto pagato è sproporzionato. Vediamo quale può essere la soluzione migliore, mettendo insieme le diverse realtà. No annunci, conoscere per deliberare”.
Marco Scajola
“Il presidente Trincheri ha già avuto modo di contattarci in più occasioni per parlare della problematica della sede. La Croce Bianca è una realtà importantissima per la comunità imperiese e non solo. Serve una sede centrale, strategica. Valuteremo se mantenere questa sede o se ci possano essere altre opzioni. Come Regione Liguria daremo il massimo sostegno e il massimo appoggio, al di là di quella che sarà la scelta che la Croce Bianca porterà avanti nell’interesse di poter svolgere al meglio il proprio compito. Un compito delicato, straordinario.
Io sono qua in veste di rappresentante della Regione Liguria e sono qua per ringraziare i tanti volontari, non solo della Croce Bianca, ma di tutte le Croci, che hanno fatto e stanno facendo in questo periodo difficile un lavoro straordinario. A loro va il nostro affetto, la nostra vicinanza, ma anche un riconoscimento che noi chiediamo che il Governo dia ai tanti volontari che non possono essere solamente coinvolti nei momenti di emergenza, ma considerati come veri professionisti, 365 giorni all’anno.
Questo deve essere l’impegno di tutte le istituzioni per questo mondo. Colgo l’occasione per ringraziare Antonello Ranise e la sua associazione per aver donato un defibrillatore alla Croce Bianca e per aver mostrato un’attenzione particolare per la sicurezza di tutti noi”.
Roberto Trincheri
“Sono contento che Regione Liguria e Comune di Imperia si siano impegnate a darci una mano. Noi continuiamo ad andare in deroga. Cerchiamo di rispettare le norme, il che costa, e stiamo spendendo tantissimi soldi. Lo stiamo facendo perché l’associazione deve essere in regola, e lo facciamo con fatica. Sicuramente l’affitto di 2.600-2.700 euro è improponibile, non riusciamo più a sostenerlo. Io l’ultima volta ero molto arrabbiato, perché penso che sia incredibile che un’associazione come la nostra, non a scopo di lucro, debba pagare un affitto così alto per aiutare gli altri.
Noi tutto quello che facciamo lo facciamo per aiutare gli altri. Siamo una onlus e non abbiamo nessun tipo di interesse. Ci mettiamo in gioco, dobbiamo spendere per aiutare gli altri. E soprattutto i locali ad oggi, come ha detto il Sindaco, non corrispondono a un affitto così alto. Se l’affitto fosse stato mille euro non avremmo avuto nessun problema. Ma una cifra così alta è impossibile da gestire.
L’impegno che si sono presi Comune e Regione fa ben sperare che si possa trovare una soluzione. Noi ad oggi abbiamo una situazione di contratto in scadenza, perché non abbiamo voluto rinnovare un contratto che non consideravamo sostenibile per le nostre casse. Speriamo bene, visto l’impegno pubblico delle istituzioni”.