E’ una battaglia giudiziaria senza fine quella relativa al porto turistico di Imperia. Sul tavolo del Sindaco del Comune di Imperia Claudio Scajola, infatti, sono arrivati altri due ricorsi. Questa volta, oggetto del contendere è il decreto con cui il Tribunale di Imperia, nel luglio scorso, ha ammesso il Comune al passivo del fallimento della Porto di Imperia Spa, per la somma di circa 70 milioni di euro, riconosciuta come risarcimento danni.
Imperia: porto turistico, ricorsi in Cassazione e al Tribunale di Imperia
Due i motivi che avevano portato il Tribunale ad ammettere al passivo il Comune di Imperia (la richiesta venne presentata dall’allora amministrazione Capacci, nelle figure dei legali Enrico Panero e Luigi Montarsolo): il mancato completamento del porto turistico e il ritardo nell’esecuzione dei lavori.
Contro il decreto del Tribunale di Imperia hanno presentato ricorso in Cassazione i curatori fallimentari della Porto di Imperia Spa, Filiberto Ferrari Loranzi e Stefano Ambrosini.
Non solo, sul tavolo del Sindaco anche l’opposizione al decreto del Tribunale di Imperia da parte di vari creditori (rappresentati dall’avvocato Mario Napoli) i quali, con l’ammissione al passivo del Comune, vedrebbero ridursi le possibilità di recuperare i propri crediti.
Il Comune di Imperia ha deciso di resistere in giudizio in entrambe le sedi, affidando l’incarico all’avvocato Paolo Gaggero.