Via libera al trasferimento del punto di prima vendita del pescato da Calata Cuneo al Molo lungo di Oneglia. Lo ha stabilito la Conferenza dei Servizi convocato dal Comune di Imperia. La struttura verrà trasferita all’inizio del molo lungo e, contestualmente, nel piano regolatore portuale, è prevista la demolizione della palazzina, a ridosso di Calata Cuneo (dove viveva il nostromo della Capitaneria), con l’obiettivo di dare maggiore respiro a una zona ritenuta strategica per lo sviluppo turistico della città.
Imperia: Calata Cuneo, ecco come cambierà
La Conferenza si è chiusa con i pareri positivi di tutti gli enti coinvolti: Regione Liguria (parere favorevole con prescrizione), Soprintendenza (silenzio assenso), Commissione Consultiva pesca (silenzio assenso), Capitaneria di Porto (parere favorevole con prescrizione), Agenzia del Demanio (silenzio assenso), Agenzia delle Dogane (parere favorevole), Comune di Imperia (parere favorevole con prescrizione).
Il trasferimento della struttura per la prima vendita del pescato rientra nel progetto più ampio di protezione e consolidamento della banchina dei pescatori nel porto di Oneglia ed è stato disposto “per esigenze logistiche e dalla necessità di restituire l’originaria visibilità dell’ex sede della Capitaneria di Porto di Oneglia rispetto alle aree di Calata Cuneo. La palazzina ex Capitaneria di Porto è infatti assoggettata a vincolo architettonico“.
Claudio Scajola
“Nella nuova location il punto di prima vendita del pescato sarà molto più funzionale – dichiara a ImperiaPost il Sindaco Claudio Scajola – perché di fronte ai pescherecci. Ma non è tutto. Nel piano regolatore portuale che abbiamo predisposto e che attende l’approvazione della Regione Liguria, è prevista la demolizione della palazzina a ridosso di Calata Cuneo, che non ha più ragione di essere, in modo tale da dare maggiore respiro a Calata Cuneo, che si collegherà direttamente con la passeggiata nel mare.
Per quanto riguarda invece la struttura denominata ‘area pesca‘, studieremo uno sviluppo differente, perché al momento è sottoutilizzata. L’obiettivo è che venga utilizzata a scopo turistico, peschereccio, e che il suo sviluppo sia continuo”.
Lara Servetti
“Si tratta di un intervento concordato – spiega a Imperia Lara Servetti, presidente del Consorzio porto pescherecci di Oneglia – e fa parte di un più ampio ragionamento sul piano regolatore portuale. La struttura sino ad oggi è stata utilizzata da un paio di barche. Con il trasferimento, come auspicato anche dal Sindaco Scajola, si spera posso essere utilizzata maggiormente, vista anche la maggiore vicinanza con i pescherecci”.
Punto prima vendita pescato – ecco gli interventi previsti
- Sono previsti lavori manutentivi sulla tettoia ora allocata a bordo banchina della Calata Cuneo, la sua rimozione in toto con ripristino del fondo, la sua ricollocazione in un nuovo poligono di base sul molo Lungo;
- le lavorazioni puntuali sul manufatto, positive per gli aspetti di natura paesaggistica, sono finalizzate a minuti ripristini sugli elementi metallici (asportazione vecchia pittura in fase di distacco ed ossidazione, stesura zincante, tinteggiatura) e listelli frangisole (recupero degli esistenti, integrazione parti ammalorate, finitura, nuova dotazione di ogni fronte di pannelli frangisole/parapetti di altezza cm 110) fino al corretto assemblaggio (saldatura);
- il ripristino del fondo in asfalto complanare sulla Calata Cuneo, nel tratto in corrispondenza della Via Bormano e della Via Barbagelata, è coerente alla pavimentazione in atto, altrimenti meritevole di un miglioramento estetico comunque estraneo a quanto in oggetto; il sedime residuale dalla rimozione del manufatto misura mt 13 x 6, esiguo per prospettare nuovo lastricato o altro;
- la nuova localizzazione interessa una porzione libera del molo Lungo. La struttura in metallo e legno che si recupera mantiene le dimensioni di mt 13 x 6 h 3,05. La valutazione in termini della sua compatibilità dimensionale-tipologica è positiva in rapporto alla geometria dello stesso molo Lungo, che presenta camminamenti paralleli, elementi di arredo urbano, panchine e fioriere, alcune palme, illuminazione pubblica e tratti di ringhiere ed anche in considerazione della precisa finalità degli operatori a cui è riservato, in rapporto all’ambiente portuale di riferimento.
Le prescrizioni
- l’area residuale dalla rimozione del manufatto a bordo di calata Cuneo sia ripristinata a regola d’arte, compreso il distacco verso l’edificio civ. 4, complanare alla restante superficie viaria e pedonale, previa demolizione del solettone in cls, senza danneggiamenti al bordo in basoli; il Comune valuti il posizionamento di un elemento di arredo urbano panchina-fioriera come quelle presenti nell’area con affaccio a mare, con eventuale integrazione di parapiedi sferici ad oggi allineati sulla banchina;
- il riposizionamento del manufatto sul molo Lungo interessa il tratto della banchina minore sottostante appunto la diga principale, tramite nuovi montanti in prosecuzione strutturale del disegno della tettoia che si recupera; a tal proposito si privilegino, in alternativa a verniciature bisognose di manutenzioni periodiche, trattamenti duraturi che oltre ai fini antiruggine, contengano in sé una finitura superficiale di buon risultato estetico e di tonalità grigio chiaro;
- il fronte triangolare del fronte di levante, residuo dalla realizzazione del nuovo piano di spiccato (necessariamente orizzontale), insieme ad eventuali altre frazioni a vista, sia rifinito in intonaco pigmentato grigio resistente all’aggressività marina, ciò in alternativa alla previsione di cls. ciclopico a vista; i pluviali siano di colore grigio;
- gli elementi di legno, frangisole sulla copertura piana e laterali, siano trattati con idonea protezione per la loro maggiore durabilità;
- i documenti progettuali confermano alcune colonnine da rimuovere o spostare a filo banchina; a tal proposito le relative armadiature, come fornite dalle aziende erogatrici dei servizi, siano confinate in posizione marginale alla struttura; si provveda alla preventiva ricognizione di eventuali interferenze (sottoservizi) in rapporto all’intervento, peraltro pochissimo invasivo.