23 Dicembre 2024 11:54

23 Dicembre 2024 11:54

Imperia: sussidi affitto, l’amarezza di una 28enne. “La mia domanda rifiutata solo per un errore formale. Dov’è la sensibilità in un momento così difficile?”/Il caso

In breve: La giovane e la sua famiglia hanno deciso di rendere noto l'episodio per sensibilizzare le istituzioni sulla delicatezza del momento e sull'importanza che i sussidi sociali rivestono per chi si trova in difficoltà.

“La domanda non è stata ammessa per un errore formale, nonostante tutti i requisiti in regola”. Queste le parole di una 28enne imperiese che, recentemente, si è vista rifiutare la domanda presentata al Comune di Imperia per ricevere i contributi previsti dal bando per il sostegno all’affitto (“Bando per l’assegnazione di contributi ai conduttori di alloggi in locazione”).

Con grande amarezza, la giovane e la sua famiglia hanno deciso di rendere noto l’episodio per sensibilizzare le istituzioni sulla delicatezza del momento e sull’importanza che i sussidi sociali rivestono per chi si trova in difficoltà.

Imperia: sussidi affitto, la storia di una 28enne

“Mia figlia ha presentato domanda per il sussidio a ottobre racconta la madre della 28enne a ImperiaPost – due giorni fa sono usciti i risultati e abbiamo scoperto che è stata rifiutata. Mia figlia ha mandato un’email per capire meglio il motivo e le hanno spiegato che la domanda è stata rifiutata come “domanda non sottoscritta”, perché mancava un modulo firmato. Oltretutto era male interpretabile il fatto di doverlo allegare oppure no. Abbiamo chiesto se possiamo fare ricorso e ci hanno risposto di no perché la domanda è stata rifiutata in quanto irricevibile.

Purtroppo sappiamo che la legge non ammette ignoranza e che abbiamo sbagliato, ma quello che vorremmo sottolineare è che si tratta di un bando per un sussidio sociale per persone che hanno davvero bisogno. I requisiti per ricevere l’aiuto c’erano tutti al 100%. Mia figlia ha un lavoro part time, il marito è disoccupato e hanno due figli piccoli. La situazione è difficilissima, il covid e la crisi economica stanno rendendo dura la vita per molte persone.

Presentare la domanda per un sussidio in epoca covid è molto più complicato perché gli uffici sono chiusi, bisogna prendere appuntamento, è molto più complicato riuscire a far vedere la domanda per sapere se è tutto a posto prima di presentarla. Quello che ci chiediamo è: vedendo che mancava un modulo, non avrebbero potuto mandare un’email, fare una telefonata? Hanno tutti i numeri, sanno che è una questione sociale. Dietro ogni domanda rifiutata c’è una famiglia in difficoltà, non sono solo numeri.

Inoltre, abbiamo parlato con altre persone che hanno partecipato e ci sono altre situazioni simili. Forse è mancata un po’ l’organizzazione? Crediamo ci dovrebbe essere maggiore attenzione quando si tratta di questi argomenti.

Il periodo è difficile e gli aiuti sono pochi. Se questi aiuti sono anche difficili da ottenere allora diventa tutto molto più complesso. 

Abbiamo scritto al sindaco Claudio Scajola e anche alla Regione Liguria, ma ancora non abbiamo ricevuto risposta. Speriamo che si possa muovere qualcosa”.

Ecco l’email inviata alle istituzioni

“Il giorno 22 ottobre 2020 circa, entro termini di presentazione, mia figlia ha consegnato all’ufficio protocollo la suddetta domanda.

Capisco che la legge non ammette ignoranza, ma nel periodo in cui siamo, dove gli uffici sono chiusi al pubblico ed è difficile avere delle indicazioni e fare esaminare la documentazione prima dalla consegna non è possibile che le domande non vengano esaminate dagli addetti ed eventualmente nel riscontrare errori o dimenticanze non vengano contattali gli interessati per essere aiutati. (in questo caso mancava un foglio firmato, che traeva pure in inganno se allegarlo o no, domanda rifiutata come domanda non sottoscritta) nonostante i requisiti erano al 100 % per essere ammessi.

Penso che sia inammissibile nel periodo covid che non si venga aiutati e che per una dimenticanza venga rifiutato un contributi molto importarrte per le famiglie con bambini coniuge in disoccupazione e con molte difficoltà economiche”.

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