23 Novembre 2024 11:48

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23 Novembre 2024 11:48

Imperia: “Noi, studenti al tempo del Covid”. Il punto di vista dei più giovani. “Tra didattica a distanza e mascherine, ciò che ci manca sono abbracci e sorrisi” / Foto e video

In breve: L'intervista ai membri del Consiglio Comunale dei Ragazzi di Imperia.

“Ciò che ci manca di più sono i sorrisi e gli abbracci, il contatto umano. Ma sappiamo benissimo che queste restrizioni sono necessarie per la nostra salute“. Sono queste le parole piene di emozione, ma anche razionalità, dei giovanissimi studenti e componenti del Consiglio Comunale dei ragazzi di Imperia, per descrivere come stanno vivendo quest’anno scolastico “sui generis”, per via della pandemia da Coronavirus che ha sconvolto le vite di tutti.

Imperia: “Noi, studenti al tempo del Covid”

Tra bollettini, Dpcm, dibattiti e scontri di Governo, spesso l’opinione pubblica è concentrata sugli aspetti pratici dell’emergenza sanitaria, dimenticando di ascoltare la voce di chi non sta al centro dell’attenzione, ma, allo stesso tempo, si è visto radicalmente sconvolgere la vita. Gli studenti, infatti, sono tra i primi che hanno dovuto rinunciare alla loro quotidianità, cominciando la didattica a distanza fin da febbraio scorso, perdendo, per ovvi motivi di sicurezza e sanità pubblica, la possibilità di continuare il loro percorso scolastico tra i banchi di scuola, dove, oltre alle nozioni, si impara a relazionarsi con gli altri, costruire rapporti, instaurare legami.

Il Consiglio Comunale dei Ragazzi di Imperia, con l’instancabile guida del Sindaco Greta Fabiano, non si è mai fermato, portando avanti, anche durante il lockdown, iniziative online per mantenere alta l’attenzione su temi importanti. 

Ecco cosa ci hanno raccontato alcuni membri del consiglio, in particolare, Greta Fabiano, Sindaco Consiglio Comunale Ragazzi di Imperia, studentessa di terza media all’Istituto Littardi, Sofia Leonardi e Pauleen Arguelles, entrambe consigliere e studentesse di seconda media all’Istituto Littardi.

Greta Fabiano

Cosa ne pensate delle norme anti covid?

“Sicuramente per il momento che stiamo vivendo sono qualcosa di necessario. Dover stare in classe con la mascherina, non poter interagire con i compagni e con gli insegnanti è dura, manca il contatto fisico e umano. 

Il virus è piombato nelle nostre vite all’improvviso”.

La didattica a distanza come l’avete affrontata?

“Anche questo sistema è stato necessario vista la situazione in cui ci troviamo. Non poter interagire con i professori o scambiare qualche parola con il compagno ti toglie qualcosa. Stare davanti ad un pc per sei ore di fila, porta sempre a disattenzione”.

Durante il lockdown, come Consiglio Comunale, quale iniziative avete portato avanti?

“A giugno abbiamo partecipato a un progetto di Unicef, ‘Coloriamo le emergenze, coloriamo il web’, che consisteva nel fare dei disegni o dei pensieri sull’emergenza Covid.

Per la festa delle mamme abbiamo realizzato un libretto con pensieri, frasi, poesie e anche disegni per le nonne di tutte le case case di riposo di Imperia.

A fine luglio invece abbiamo fatto una fiaccolata online con Libera, per le vittime innocenti della Mafia.

Abbiamo anche realizzato un’altra iniziativa con Unicef, che consisteva nello scrivere su una mascherina bianca delle parole che vorremmo che tornassero nel nostro nuovo anno.

Molti ragazzi di prima e di seconda hanno scritto che vorrebbero riuscire a comunicare con le persone che ancora non conoscono, essendo di prima o di seconda. Non si riescono a capire le espressioni del viso con la mascherina.

Riuscire a mettere in atto queste parole che noi abbiamo scritto sulle mascherine è sicuramente qualcosa che ci piacerebbe molto fare”.

Cosa ti rimarrà più impresso?

“Sicuramente il fatto che in questa età, 13 anni, in cui il contatto fisico è qualcosa di normale e spontaneo, dover toglierlo ti rimane dentro. È un’età in cui si cerca di essere più liberi possibili e avere delle restrizioni toglie queste libertà”.

Sofia Leonardi

Cosa ti manca di più della vita normale?

“Sicuramente il contatto con le persone e i parenti. Ad esempio io ho dei parenti a Genova e li posso vedere molto di meno rispetto a prima.

Mi manca anche il valore di un abbraccio tra amici quando ci si vede, qui dobbiamo mantenere la distanza. Vederci fuori lo possiamo fare, ma meno frequentemente.

Le persone sono ciò che mi manca di più in questo periodo”.

Paulinee Arguelles

“Durante il lockdown, probabilmente anche altri alunni, ho perso la motivazione di andare a scuola. La motivazione di stare in classe.

Quando abbiamo iniziato a tornare a scuola l’ho di nuovo ripresa e ora sono più felice. Durante il lockdown ero molto triste, come fossi caduta in una depressione.

Anche se non ci possiamo abbracciare, possiamo comunque parlare, uscire con degli amici, ma con la mascherina e rispettare le distanze”.

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