“Un anno travagliato, ma stiamo uscendo dall’emergenza finanziaria”. Queste le parole del presidente della Provincia di Imperia Domenico Abbo nel corso della conferenza dedicata a tracciare un bilancio dell’anno che si sta concludendo.
Un anno complesso, non solo per l’emergenza Covid, ma anche per l’impegno per uscire dal disequilibrio finanziario, affrontare i danni causati dal maltempo e fare i conti con la carenza di personale.
Il prossimo maggio 2021 sono inoltre attese le elezioni del nuovo consiglio provinciale, che potrebbero però essere rinviate a settembre.
Per quanto riguarda la futura rielezione del presidente Abbo, data la scadenza del terzo mandato come Sindaco di Lucinasco (il limite massimo finora previsto), è esclusa a meno di una modifica della legge statale che permetta il quarto mandato per i piccoli comuni.
Provincia di Imperia: bilancio di fine anno, la conferenza di Domenico Abbo
“Un anno travagliato, ma anche un anno molto intenso per tutti gli interventi che sono stati fatti sulle alluvioni, sull’edilizia scolastica ma anche su altri settori.
Stiamo uscendo dall’emergenza finanziaria, nel senso che l’ente era in disequilibrio dal punto di vista finanziario. Con l’ultimo tassello, che è la cessione della Caserma dei Vigili del Fuoco, possiamo dire di aver esaurito questa fase emergenziale.
Nel caso delle alluvioni i finanziamenti arrivano dalla Protezione Civile Nazionale e quindi dal Governo, gestite attraverso la Regione che poi le trasferisce a noi.
Però l’impegno a costruire, fare gli appalti, la responsabilità su queste opere è esclusivamente nostra, esclusivamente della Provincia. Ci tengo a ribadirlo perchè è importante anche per rispetto all’impegno e alla professionalità che ci mette il nostro personale”.
Ci sono pochi dipendenti, si cercherà di rafforzare i settori?
“Siamo un po’ sottodimensionati, andando avanti nel tempo abbiamo avuto ulteriori pensionamenti.
Nel 2020 abbiamo già messo a punto alcune mobilità. Abbiamo acquisito 5 o 6 persone e ne acquisiremo altre 15 nel 2021, per andare a rimpinguare settori che oggi soffrono proprio per per mancanza fisica di persone”.
Per quel che riguarda il 2021 quali obiettivi o progetti?
“Nel 2021 bisognerà continuare a lavorare sia sulle partite aperte, che sono quelle di completare i lavori dell’alluvione, di andare avanti con l’edilizia scolastica. Ci sono temi come il biodigestore, la gara sta andando avanti.
Dovremmo studiare e mettere a punto la gara per quel che riguarda il TPL, perchè nel marzo 2022 andrà a scadere.
Abiamo l’impegno anche con la partecipata Spu per quel che riguarda l’università, il passaggio in fondazione.
Abbiamo tutta una serie di cose da fare. Mi piace ricordare che la Provincia, in questo, dimostra di essere un ente fondamentale e per certi aspetti insostituibile.
La volevano eliminare, ma in realtà nell’accordo di quello che è il compito fra gli enti più grandi e i comuni, la Provincia gioca un ruolo ancora determinante. Soprattutto in aiuto a comuni di dimensioni più piccoli che non hanno le strutture e le possibilità per fare certe cose.
Noi stiamo mettendo a punto una convenzione delle 76 provincie della regione a struttura ordinaria per quel che riguarda ad esempio la gestione delle gare di appalto, che possa essere la provincia a farle direttamente per i comuni. Questo sarebbe un servizio che in parte noi stiamo già anche facendo, ma che verrebbe allargato a tutti i comuni della provincia e quindi sarebbe una cosa molto utile e molto pratica”.
Sono stati spesi circa 500 mila euro per adeguamenti nelle scuole in materia di Coronavirus. A gennaio molti studenti sperano di tornare in classe, com’è la situazione?
“C’è una commissione di vari enti. Si è stabilito un rientro per quel che riguarda le scuole superiori con il 50% degli allievi. Subito si parlava del 100%, ma si è stabilito che era meglio un rientro graduale.
La situazione in provincia è sostanzialmente un problema di trasporto. Se andiamo a fare degli interventi scaglionati delle entrate diverse, vanno a cozzare i mezzi pubblici, che li devono sia portare a scuola e poi rientrare a casa.
Si è cercato uno schema per tenere in piedi tutti questi problemi. Mi pare che dovrebbe funzionare. Vediamo il 7 di gennaio che cosa succede”.