Dubbi e opinioni differenti anche tra i presidi di Imperia sulla riapertura delle scuole superiori atteso per giovedì 7 gennaio.
Covid, Imperia: scuole. Rientro un’incognita, dubbi anche tra i presidi.
Recentemente il Ministro degli Interni Luciana Lamorgese ha annunciato il rientro, al 50%, degli studenti degli Istituti Superiori, ma, vista la possibilità di nuove restrizioni a livello nazionale e con il timore di ulteriori chiusure e ritorno alla didattica a distanza, non tutti sono convinti dell’utilità della riapertura per pochi giorni.
Allo stesso tempo, c’è chi è preoccupato delle conseguenze che la prolungata chiusura degli istituti possano avere sugli studenti più giovani, in particolare i ragazzi di prima e seconda superiore.
Ecco l’opinione di alcuni presidi imperiesi.
Luca Ronco, preside Istituto Ruffini
“Sembra di tornare a settembre, quando la scuola era pronta, con i protocolli funzionanti, ma trasporti no. Anche adesso noi siamo pronti ad attivare tutti i protocolli, ma il punto critico rimangono i trasporti, con il rischio di assembramenti in particolare in piazza Dante, alla pensilina e in piazza Roma.
Se si torna, si torna al 50% e con entrate scaglionate in due fasce diverse, anche se di questo non siamo molto contenti. Chi entra alle 9.40 poi deve recuperare di pomeriggio, e chi viene dall’entroterra deve affrontare diverse difficoltà.
Qualche modifica ai trasporti è stata fatta, ma non su Imperia. A Sanremo, Ventimiglia, Arma sono previsti incrementi sulle linee dei trasporti.
Noi siamo pronti con piano “A” e piano “B”, attendiamo la decisione ufficiale.
Personalmente, spero in un rientro perché il mio grande timore è per il biennio. I ragazzi di prima e seconda sono deboli e fragili, non hanno ancora sviluppato la maturità per studiare da remoto. La paura è di perdere il biennio formativo. Il rischio è la dispersione. Anche con difficoltà, ma bisogna tornare in classe per loro.
Gli studenti di quinta patiranno per la maturità, ma sono ormai adulti e responsabili per gestirsi più autonomamente, hanno competenze consolidate”.
Paolo Auricchia, preside Liceo Vieusseux
“Credo sia inutile riaprire per due giorni, per di più solo per una parte di studenti e con difficoltà organizzative. Sarebbe meglio aspettare il momento in cui si potrà tornare senza più rischi di nuove chiusure e, soprattutto, quando potremo tornare tutti al 100%. La didattica a distanza ha dimostrato di funzionare ed è in grado di garantire la continuità agli studenti.
Ora aspettiamo la conferma ufficiale. Noi siamo pronti in ogni caso, con i vari protocolli di sicurezza e le entrate scaglionate, pur con tutti i disagi del caso”.