Il Circolo Dianese di Rifondazione Comunista interviene, tramite una nota stampa, in riferimento alle iniziative urbanistiche che l’Amministrazione di Diano Marina intende effettuare e per le quali si sono apportate modifiche al PUC.
Diano Marina: nuovo plesso scolastico, interviene Rifondazione Comunista
“In seguito alla lettura delle interessanti dichiarazioni del vice Sindaco di Diano Marina Cristiano Za Garibaldi in merito alla costruzione di un nuovo polo scolastico, alcuni quesiti sono emersi spontanei e riteniamo di volerli condividere con la cittadinanza. Non è ancora tempo di campagna elettorale tuttavia risulta evidente che gli ingranaggi del sistema cominciano ad essere oleati.
La questione inerente la fatiscenza dell’edificio Villa Scarsella, sede delle scuole elementari e della inadeguatezza del plesso in via Biancheri è da tempo nota. Non si discute circa l’urgenza di dotare la cittadina di un nuovo polo scolastico, tuttavia occorre informare in merito ai costi sociali, economici dell’operazione che l’amministrazione sta per intraprendere e quali vie sono state percorse per giungere ad individuare il nuovo spazio in località Cioso Canepa.
L’attuale amministrazione comunale già qualche tempo fa aveva avviato un’interlocuzione con il Governo centrale al fine di ricevere un finanziamento per l’adeguamento del plesso in via Biancheri, ricevendo per quel progetto un netto rifiuto. Non fu dato sapere allora le ragioni di quel rifiuto. Furono dunque perseguite altre vie come la proposta di cartolarizzazione dell’edificio in Via Biancheri che attualmente ospita la scuola media.
Si tratta di un’operazione molto complessa non solo sotto il profilo finanziario ma anche e soprattutto sotto il profilo urbanistico. Per costituire il partenariato pubblico/privato, cui si fa appena riferimento nella suddetta intervista, si è dovuto procedere ad una modifica del Piano Urbanistico Cittadino con conseguente spostamento di volumetrie e costituzione di una porzione residenziale ed una commerciale.
In altri termini la componente privata interessata all’affaire Via Biancheri è rappresentata dalla distribuzione Coop che in quei locali realizzerebbe un supermercato. Un ulteriore grande distribuzione che va ad aggiungersi a tre già presenti sul territorio: Conad, Pam destinato ad occupare gli spazi un tempo occupati dall’ex Hotel Esplanade e Basko arrecando ulteriore danno al piccolo commercio di prossimità già gravemente provato dall’emergenza pandemica.
Quello che i cittadini ignorano è che con la precedente versione del PUC, si voleva limitare la grossa distribuzione proprio per non danneggiare il piccolo commercio, oltretutto prezioso, funzionale in una cittadina turistica quale è Diano Marina. Al contrario apportando quella variante al Piano per le ragioni sopra esposte si autorizzano sul medesimo nella loro interezza. E questo è fatto di estrema gravità in merito al quale alcuni quotidiani hanno chiesto conto ricevendo risposte vaghe. Altra variante al PUC era stata apportata per consentire l’operazione Esplanade.
Ma torniamo al nuovo polo scolastico per il quale si prevede una spesa di 8,7 milioni di euro, una cifra folle. Noi riteniamo che i cittadini abbiano il diritto di sapere:
- · in che percentuale vi contribuisce il Comune di Diano in quale la componente privata
- · quale soggetto ha eseguito la stima del edificio sito in Via Biancheri e a quanto ammonta.
Resta la nostra preoccupazione per la reiterata intenzione di procedere ad una nuova occupazione di suolo per la realizzazione del polo scolastico, o per altri interventi, in controtendenza con la sempre maggiore consapevolezza in merito alle problematiche urbanistiche e territoriali che ciò determina.
Il territorio del dianese dispone di enormi volumi inutilizzati ed abbandonati in completo sfregio al decoro della città ed alla sua vocazione turistica: si pensi al complesso Camandone che pur ricadendo nel comune di Diano Castello interessa compiutamente il territorio intercomunale che si vorrebbe realizzare, ed agli immobili del Divin Maestro e dell’ Esplanade che, appunto per la considerazione dello stato pluridecennale di abbandono e di deturpazione della città potrebbero pienamente ricadere in una opzione di esproprio per pubblica utilità, quale la costruzione del polo scolastico”.