“Sono molto preoccupata. Io ho voluto la DAD a marzo scorso, ma è uno strumento utile per qualche mese. Oggi è evidente che non può più funzionare. Sono preoccupata per il deflagrare della dispersione scolastica“. Lo afferma il Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, nel corso della trasmissione “Tutti in classe” su Rai Radio 1.
Covid, Scuola: parla Lucia Azzolina
“Molti di noi volevamo aprire a inizio dicembre, ma si è deciso di no perché qualcuno pensava che non ne volesse la pena. Come se la scuola non fosse abbastanza importante. Poi il 23 dicembre le Regioni ci hanno chiesto di abbassare dal 75% al 50%. Ora non si torna neanche al 50%. Ci sono regioni che hanno lavorato bene come la Toscana, il Trentino. I Prefetti e le scuole hanno fatto un lavoro encomiabile.
Capisco gli studenti, la loro frustrazione. La scuola è un diritto costituzionale.
Il rischio zero non esiste a scuola, ma tutti hanno riconosciuto che nelle scuole il rischio è basso. La scuola all’interno si è organizzata molto bene, c’è distanziamento, banchi nuovi, igienizzante, areazione. Fuori dalla scuola c’è la polemica sugli assembramenti, i mezzi di trasporto. I prefetti hanno lavorato molto in questo senso, con piani appositi.
Ho fatto tutto quello che poteva fare insieme al Governo, le scuole sono pronte a ripartire, ma le Regioni hanno la possibilità di aprirle o meno. Chiedo a tutti di trattare la scuola come si trattano le attività produttive. I costi sono lo stesso altissimi. Il messaggio deturpante è che nelle zone gialle oggi è tutto aperto tranne le scuole superiori.
Gli studenti hanno bisogno di sfogare la loro socialità, tanto vale farlo nelle classi.
Sono molto preoccupata. Io ho voluto la DAD a marzo scorso, ma è uno strumento utile per qualche mese. Oggi è evidente che non può più funzionare. Sono preoccupata per il deflagrare della dispersione scolastica”.