Amico del presidente piemontese Alberto Cirio, ma fedele ai suoi principi personali, di fronte alla richiesta, per lui inaccettabile, di operare “tagli draconiani” al sistema sanitario, non ha esitato a dimettersi. La storia e il curriculum del nuovo direttore generale dell’Asl imperiese Silvio Falco parlano per lui. Imperiapost Tv lo ha incontrato nel suo nuovo ufficio di Bussana, dove il presidente ligure Giovanni Toti lo ha chiamato, fra Natale e Capodanno, come lui stesso racconta, a sostituire Marco Damonte Prioli, trasferito al vertice della vicina Asl savonese.
Il direttore generale dell’Asl Silvio Falco: “Abbiamo il problema del personale e la necessità di riorganizzare tutti i servizi che vanno al di là del Covid”
Dalla gestione delle vaccinazioni al problema di riorganizzare tutti i servizi dell’Asl (perché il Covid purtroppo non è l’unica patologia), passando per il progetto dell’ospedale unico o nuovo che dir si voglia: Falco appare deciso e con le idee chiare.
Spiega Silvio Falco: “Cosa è successo in Piemonte? C‘era una richiesta importante, non raggiungibile per quella realtà aziendale, molto grande, e di fronte a dover fare scelte draconiane e chiusure di servizi ho lasciato. Poi è arrivato il Covid e quello mi avrebbe permesso di restare e galleggiare, ma non è nel mio stile.
Il presidente Toti mi ha cercato in tempi ristretti, fra Natale e Capodanno e qui ho trovato un’ottima accoglienza ,sia da parte dei sindaci e delle autorità locali, che da parte del personale. Mi hanno accolto e si sono ‘messi a vento’, come si usa dire in Liguria.
Sul tema vaccinazioni stiamo andando bene, seguendo le programmazioni regionali e anche qualcosina in più. Tutti si sono messi subito al lavoro.
Il tema più scottante è la riorganizzazione dei servizi per rispondere anche alle esigenze che vanno al di là del Covid. Abbiamo il problema del personale, tanto è vero che qui la spesa per il personale è contenuta, perché non si riescono ad acquisire le professionalità che servirebbero. Nei prossimi giorni incontrerò i direttori di struttura complessa (primari ndr) e vedremo come fare. La fretta che abbiamo di vaccinare e mettere un po’ di protezione è proprio per cercare di arginare l’emergenza e poter lavorare anche sul resto e magari tornare anche a un minimo di convivialità”.
Falco: “Ospedale unico? No, ospedale nuovo, per concentrare le professionalità ed evitare di fare avanti e indietro fra Imperia e Sanremo come accade oggi”
Anche sull’ospedale unico, il neo direttore generale dell’Asl imperiese ha una visione netta. E sottolinea: “La lettura che faccio io sull’ospedale nuovo e non unico, perché ci saranno altre strutture sul territorio, è che in questo territorio sia necessario concentrare le professionalità in un unico punto di riferimento.
Oggi sono i medici che ci fanno notare come ci si debba spostare da Imperia a Sanremo e viceversa, a seconda delle esigenze. Se io studio medicina al San Martino o alle Molionette, io lì trovo tutto. Qui da noi no: c’è un pezzo qui e uno là e non è efficace e appropriato. Non lo vedo come un taglio, ma come un miglioramento, con la possibilità di avere dei professionisti che vengano a investire su questo territorio. Per quanto uno sia rapido, comunque, per avere il nuovo ospedale ci vorranno quattro o cinque anni. Non sarà domani e nel frattempo bisogna mantenere in sicurezza le strutture che ci sono, perché, come a Imperia, vanno fatti interventi di sicurezza per chi ci lavora e chi ci sta. C’è un programma definito da chi mi ha preceduto e che porteremo avanti. Non ci sono progetti di ampliamenti, ma di messa in sicurezza.
Code al pronto soccorso e ospedale nuovo? Ci sarà un percorso diverso e inoltre verranno mantenute anche strutture periferiche. Quella delle attese in pronto soccorso è una situazione che si vive in tutti gli ospedali in tutta Italia. A Imperia e Sanremo ci sono criticità logistiche interne con percorsi angusti, legate a modi di lavorare di un tempo. Nel nuovo ospedale, la piastra del pronto soccorso sarà progettata diversamente. Per quanto riguarda l’orografia del territorio e in riferimento all’entroterra, la risposta è l’eliambulanza che oggi avete ad Albenga. In Piemonte sono anni che abbiamo un servizio simile, fra l’altro con lo stesso gestore, che ho conosciuto facendo Soccorso Alpino per 20 anni. L’elicottero ha cambiato radicalmente il modo di intervenire, soprattutto su patologie “tempo dipendenti”, come ictus e infarti”.
L’obbiettivo per il 2021 di Silvio Falco? “Mettere in sicurezza il territorio dal Covid vaccinando la popolazione e poi riorganizzare i servizi oggi in sofferenza”
Conclude Silvio Falco: “Cosa vorrei realizzare nel 2021 per essere soddisfatto? Aver vaccinato la popolazione e messo in sicurezza dal Covid il territorio, poi a seguire la riorganizzazione dei servizi oggi sofferenti”.