Sulla morte di Martina Rossi non c’è ancora la parola fine. La Cassazione, dopo diverse ore di Camera di Consiglio, ha annullato le assoluzioni pronunciate in Appello e il processo dovrà ricominciare da qui. Gli atti saranno inviati in Appello per riaprire il procedimento a carico di Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi, accusati di violenza sessuale e morte quale conseguenza di altro reato. Il presidente della Suprema Corte ha pronunciato la sentenza in aula poco prima delle 21. Il padre di Martina, Bruno Rossi, commosso: “Grazie a tutti”.
L’udienza in Cassazione a Roma si era aperta questa mattina, per affrontare il caso della morte di Martina Rossi, la studentessa imperiese che nel 2011 perse la vita cadendo dal sesto piano dell’hotel Sant’Ana di Palma de Maiorca, dove era in vacanza con le amiche, insieme alle quali studiava Architettura a Milano.
Prima del verdetto della Cassazione, la condanna del Tribunale di Arezzo, poi l’assoluzione in Appello
Due gli imputati, Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi, entrambi in camera con Martina quella maledetta notte dell’agosto 2011, accusati di tentata violenza sessuale e morte come conseguenza di altro reato. Entrambi erano stati condannati in Primo grado a sei anni di carcere, ma il verdetto era stato poi ribaltato in Appello con l’assoluzione per la tentata violenza sessuale e la prescrizione per la morte come conseguenza di altro reato. Da qui il ricorso in Cassazione della Procura generale che ha ritenuto che i giudici di Appello non avessero valutato alcuni indizi e fossero quindi giunti a una “valutazione frazionata e priva di logica degli indizi”.