“Conferire un incarico di consulenza per la tutela degli interessi del Comune di Imperia nel procedimento di subentro” in Amat, partecipata comunale, della società pubblica Rivieracqua. E’ quando ha deliberato la Giunta imperiese guidata dal sindaco Claudio Scajola, evidenziando le “difficoltà della società Rivieracqua Scpa nella gestione del Sistema idrico integrato, anche di carattere finanziario”.
Nel 2016 il valore di Amat calcolato oltre 23 milioni di euro. Della partecipata comunale fa parte anche il socio privato Ireti Spa
Il sindaco Scajola, che del resto aveva chiaramente indicato Rivieracqua come “un bidone“, di fronte alla scelta dell’Ambito idrico del territorio imperiese e andorese di indicare Rivieracqua quale gestore unico, risalente al 2012 e al voto del Consiglio provinciale del 2015, con cui, come scritto nella delibera di Giunta, “è stato dato nuovo impulso alla procedura di subentro a favore del gestore unico Rivieracqua, avviando il correlato procedimento finalizzato alla determinazione del valore di rimborso” da versare ad Amat, che nel 2016 è stato indicato in 23 milioni e 113 mila euro e considerato che, sempre come si legge in delibera, “le tempistiche stabilite nel cronoprogramma non sono state ad oggi rispettate“, ha ritenuto di dover tutelare il Comune e quindi, indirettamente anche la sua partecipata Amat (di cui fa parte anche il socio privato Ireti Spa).
Il consulente chiamato a vigilare sulla procedura di subentro di Rivieracqua in Amat e sull’acquisizione degli impianti
Da qui la decisione di dare incarico all’ufficio legale di individuare e incaricare un consulente, esperto in materia, per la “tutela degli interessi del Comune”, “in particolare nella determinazione dell’indennizzo da corrispondersi al gestore cessato (Amat ndr) da parte di quello entrante (Rivieracqua ndr), a fronte della consegna degli impianti, nonché di ogni ulteriore, eventuale attività a tutela del Comune di Imperia”.