8 Novembre 2024 14:21

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8 Novembre 2024 14:21

Imperia: ritorno a scuola, il grido degli studenti. “Nuovi orari assurdi, ci penalizzano. C’è in gioco il nostro futuro. La DAD? Necessaria, ma è un fallimento” / Foto e video

In breve: Da ieri, in tutta la Liguria, gli studenti delle scuole superiori sono tornati in classe (al 50%) per la didattica in presenza.

“Le istituzioni dovrebbero ascoltare anche la voce di noi studenti. La scuola dovrebbe ripartire da chi la vive ogni giorno”. È questo l’accorato appello dei rappresentanti di alcuni Istituti Superiori imperiesi, in particolare Liceo Vieusseux, Istituto Ruffini e Istituto Nautico, nell’ambito delle problematiche legate all’istruzione in questo lungo periodo di emergenza Coronavirus.

Da marzo 2020, infatti, la pandemia ha sconvolto la vita di tutti, e, soprattutto, ha completamente stravolto il mondo della scuola, con tutte le conseguenze del caso. Gli studenti, nell’ultimo anno, hanno affrontato mesi e mesi di didattica a distanza che, come affermano loro stessi, “è uno strumento necessario vista l’emergenza, ma che non garantisce lo stesso livello di istruzione della didattica in presenza”.

Allo stesso tempo, il ritorno in classe per le superiori (al 50%), a partire dalla giornata di ieri, presenta numerose problematiche, prima tra tutte gli orari a scaglioni che mettono in seria difficolta soprattutto gli studenti che vengono da più lontano. Problematiche che, nonostante le lacune della Dad, spingono gli studenti a chiedere di continuare a utilizzare la via telematica per evitare disagi ancora più gravi in questo momento delicato e per non ripetere gli errori del rientro di settembre.

Di questo e molto altro abbiamo parlato, questa mattina in Piazza Roma, con i rappresentanti del Liceo Vieusseux (Alessandra Nante, Davide Maccario e Alice Basso), dell’Istituto Ruffini (Giulia Ioimo) e dell’Istituto Nautico (Yannick Renzetti).

Imperia: ritorno a scuola, a tu per tu con i rappresentanti d’Istituto

Quali problematiche state riscontrando nel mondo della scuola?

Yannick Renzetti – Istituto Nautico

“Una delle problematiche principali è proprio l‘orario scolastico. Non si può rispondere a questo grave problema sanitario facendo uscire magari i ragazzi alle 15 o alle 16. Non è una soluzione, ma va a ledere sull’importantissimo diritto alla studio di ogni studente”.

Giulia Ioimo – Istituto Ruffini

“Sono d’accordo, ragionando insieme abbiamo visto che non è cambiato niente rispetto al rientro fallimentare di settembre. Non troviamo un senso a questo rientro che va a ledere ancora di più gli studenti”.

Alice Basso – Liceo Vieusseux

“Due problemi principali sono già stati detti, forse anche il fatto che i trasporti sono rimasti gli stessi. Ho chiesto alla mia classe, ai compagni che arrivano da lontano, e ci sono ancora problemi. Tornano a casa alle 18.30, se non più tardi. Quando studiano? Ritengo questi punti e il trasporto, che ci hanno detto che forse è cambiato, ma non è vero”.

Alessandra Nante – Liceo Vieusseux

Ci siamo adattati al fatto di fare orari assurdi, entrando alle 9.40, uscendo alle 15.20. I presidi hanno dovuto cambiare tutto l’assetto della scuola, senza però un riscontro sul punto di vista trasporti.

Da questo punto di vista abbiamo le persone che tornano a casa a orari assurdi, sempre se ci siano i mezzi per portarle a casa”.

Davide Maccario – Liceo Vieusseux

“Quando studi durante la settimana, facendo questi orari? Non si può neanche rispondere nel weekend, perchè la nostra scuola al sabato mattina recupera i corsi pomeridiani, le settime ore, gli orari extrascolastici. Il sabato mattina siamo impegnati in videolezioni da casa.

L’orario di studio diventa ridotto più della metà”.

Cosa chiedete?

Yannick Renzetti – Istituto Nautico

“La dad è uno strumento emergenziale, ma è uno strumento fallimentare. Al tempo stesso il rientro sarebbe fondamentale, ma dello stesso stampo di settembre non è fattibile perchè è estremamente dannoso nonchè pericoloso per la salute degli studenti, dei docenti e del personale.

La mia scuola era stata in quarantena ad ottobre per due settimane proprio a causa Covid.

Secondo me una soluzione è rimettere al centro il ruolo formativo della scuola stessa. Questa non è una scuola che forma il cittadino, ma va a ledere sulla schiena degli studenti stessi e chi li sovraccarica di lavoro”.

Giulia Ioimo – Istituto Ruffini

“Chiediamo che venga messa più sotto luce la scuola, che in questo momento è l‘ultima ruota del carro, non solo a Imperia ma a livello nazionale”.

Dad si o no?

Alice Basso – Liceo Vieusseux

“In questo momento, visti gli orari, dad sì. Anche se, parlo per me, a casa io mi annoio e magari a scuola c’è più sprint perchè sei con i tuoi compagni.

Preferirei tornare a scuola, ma con questo orario per me è assurdo. Bisogna poter tornare a scuola senza essere massacrati, senza decine di verifiche e interrogazioni in una settimana, perchè tre mesi fa non eravamo a scuola”.

Come state vivendo l’ultimo anno voi di quinta?

“Dobbiamo dare la maturità, ma non sappiamo come. Viviamo un po’ nell’oggi, chissà cosa avverrà domani”.

Alessandra Nante – Liceo Vieusseux

“Credo che a questo punto, se continuasse la dad o questa alternanza al 50%, non sarebbe fattibile fare un esame in presenza con entrambe le prove, noi abbiamo anche una terza prova più l’orale.

Come si sta parlando in questi giorni bisognerebbe fare o un maxi orale o come ho sentito dire, si parlava di una prova scritta diversa da quella degli anni precedenti.

Non è possibile fare l’esame normale, perchè la situazione non è normale. Vedremo cosa ci diranno.

Per quanto ora la dad sia rodata e funzioni meglio rispetto a febbraio, manca una parte che non si può recuperare con la dad, ma solamente in presenza”.

Davide Maccario – Liceo Vieusseux

“La situazione è questa. Molto meglio che durante il lockdown totale, ma comunque in dad, anche dando il massimo, si perde molto. Si perde la parte fondamentale come il contatto sociale e il contatto con i professori.

Anche se loro cercano di dare il massimo, sono molto diffidenti e non si fidano quasi mai degli studenti che sono dall’altro lato del pc”.

Giulia Ioimo – Istituto Ruffini

“Bisogna dare più attenzione alla scuola, non con queste soluzioni“.

Yannick Renzetti – Istituto Nautico

Secondo me dovrebbero dare anche voce agli studenti, la scuola deve ripartire da coloro che la abitino giornalmente. In questo momento, la scuola e l’istruzione debba ripartire dagli studenti stessi”.

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