“La violenza aumenta l’odio e nient’altro“. Risuonano particolarmente attuali le parole di Martin Luther King nella gioranta di oggi visto che, per pura rabbia, nove ragazzi hanno picchiato e ucciso un giovane diciannovenne italiano che si trovava in Inghilterra per studiare e lavorare. Joele Leotta di Nibionno in provincia di Lecce era arrivato da poco tempo a Maidstone, la capitale del Kent, e aveva trovato lavoro in un ristorante.
Proprio nel locale è inziata la lite che si è poi conclusa in questa terribile tragedia: il gruppo di nove ragazzi ha infatti iniziato ad accusare Joele e l’amico Alex di “rubare il loro lavoro”. La discussione si è subito accesa e, anche se in un primo momento la situazione sembrava arrivata a una conclusione semplicemente verbale, tutto è degenerato in pochi istanti.
Poco dopo l’orario di chiusura infatti il gruppo di ragazzi si è diretto all’appartamento di Joele e del coinquilino Alex (anche lui italiano e di Lecco) per dare il via a una spedizione punitiva. Qui li hanno picchiati, massacrati urlando “Italiani di merda ci rubate il lavoro” e a nulla è valso l’intevento delle forze dell’ordine allertate dai vicini di casa: il giovane Joele è morto poco dopo l’arrivo in ospedale.
E’ sopravvissuto invece Alex nonostante le gravissime lesioni. Unica soddisfazione, se così la si può chiamare, è il fatto che la polizia del Kent almeno è riuscita a fermare subito sette dei ragazzi colpevoli e gli altri la notte dopo: “Il movente non si può ancora definire razzista – ha dichiarato Richard Allan, portavoce della polizia locale – Le indagini sono ancora in corso”.