“Mi hanno rovinato la vita”. Questo il grido di dolore di Mohamed El Hassani, ambulante 41enne che, dal 2001 lavora al mercato di Oneglia (da poco tornato nuovamente nel centro, dopo il periodo sulla banchina), ma che, questa mattina, ha deciso di non montare il banco per protesta.
Il motivo? Per via delle modifiche alla planimetria legate alla necessità di adeguamento alle normative anti covid, il banco di Mohamed è stato spostato dal centro di piazza Goito all’ultimo stallo di via Palestro, di fronte alla rotonda di piazza Calvi.
Un posto che, secondo Mohamed, non permetterebbe di lavorare come si deve e guadagnare abbastanza per pagare le spese necessarie per mantenere il posto. Per questo motivo l’ambulante ha deciso di rivolgersi a ImperiaPost lanciando un appello al Comune di Imperia.
“Così non posso lavorare, qui non verrebbe nessuno – ha affermato – il Comune trovi un’altra soluzione o sarò costretto a riportare la licenza”.
Mercato Oneglia: lo sfogo dell’ambulante Mohamed El Hassani
Oggi non ha aperto il banco, come mai?
“Non ho aperto, io sono l’ultimo banco rimasto. Qua non verrà nessuno. Da anni ero in affitto, quando è arrivato il momento di comprare la licenza ho fatto debiti. Non mi è costato poco, ho fatto i debiti per comprare il posto.
Mi trovo qua, non verrà mai nessuno in questo angolo. Io vengo articoli da uomo.
Se arriva un pazzo con la macchina, non c’è neanche sicurezza. Ho fatto i debiti per questo posto, non riesco neanche a pagare la spesa se mi trovo qua”.
Come mai l’hanno spostato qua?
“Hanno iniziato lo spostamento qua per il Covid. Sono l’ultimo a scegliere e mi ritrovo qua. Il posto me lo hanno consegnato di ufficio. Qua non riesco ad andare avanti”.
Come mai non ha scelto lei il posto?
“Ho chiamato l’avvocato e mi ha detto fattelo assegnare di ufficio. Abbiamo fato ricorso al Tar, ma mi ha detto che abbiamo perso. In realtà non abbiamo perso, aspettiamo cosa ci dice il giduce”.
Prima quale posto aveva?
“Avevo un posto in piazza Goito davanti a BigPizza, ho pagato un sacco di soldi per una posizione che mi permetta di lavorare.
Tutti i comuni, anche Sanremo, Arma di Taggia, hanno spostato i banchi non per anzianità delle licenze, ma per anzianità del registro ditta. Avendo una attività nuova, mi trovo l’ultimo a scegliere. Cosa si può fare? Niente. Io ho i debiti da pagare, ho anche una famiglia. Come faccio a pagare la spesa? Ad andare avanti?
Cosa chiede al Comune di Imperia?
Chiedo al Comune e al Sindaco Scajola che mi trovino un altra sistemazione oppure porterò la mia licenza al Comune. Qua non è giusto, chi verrà qua? Non verrà mai nessuno. Piuttosto porto la licenza al comune e va bene così. Ho fatto i debiti.
Io faccio il mercato dal 2001. Nel momento in cui sono riuscito a comprare la licenza mi hanno spostato. Abbiamo fatto proteste, ma niente da fare.
Sono molto amareggiato, così non riesco ad andare avanti. Così mi hanno rovinato la vita, ho due bambini. Prego il comune di trovarmi una sistemazione. Mi hanno rovinato la vita, hanno rovinato la vita ha uno che ha voglia di lavorare.
Quando la prima volta abbiamo fatto la scelta qua dei posteggi, ci hanno chiamato per dirci che hanno sbagliato. Avevo scelto un posto più avanti era abbastanza meglio rispetto a qua. Qua ci hanno buttati all’aria.
Poi ci hanno chiamato di nuovo per dirci che hanno sbagliato. Come fanno a sbagliare su una cartina? Ci hanno chiamato per dirci che bisognava scegliere di nuovo.
La scelta di prima ero mezzo contento, meglio di qua. Ci hanno fatto riscegliere e ora mi trovo qua, in questa piazza dove non verrà mai nessuno”.