Il Comune di Imperia ha pubblicato il bando di gara per l’affidamento del servizio di redazione del nuovo piano urbanistico comunale. Si tratta di una pratica di fondamentale importanza per il futuro della città, in quanto l’ultimo Prg, quello tuttora vigente, risale al ‘94.
Le offerte dovranno essere presentate entro il 22 febbraio, alle ore 12, l’apertura delle buste è fissata per il giorno seguente, il 23, alle ore 10, a Palazzo Civico.
Il valore dell’appalto è di poco superiore ai 180 mila euro (184.830,15 euro) e la durata è di 380 giorni.
Imperia: nuovo piano urbanistico, parla vicesindaco Fossati
“Dopo tante amministrazioni che ne hanno parlato, questa è la prima amministrazione che mantiene l’impegno. – dichiara a ImperiaPost il vicesindaco e assessore all’urbanistica Giuseppe Fossati – C’erano due possibilità, gestire la pratica dall’interno, con gli uffici comunali, affidando incarichi esterni a vari professionisti, oppure indire un bando. E’ stata fatta questa scelta, affinché partecipi uno studio strutturato.
Una scelta adottata anche a seguito dell’esperienza di Sanremo, che aveva seguito la strada della gestione interna, con tempi lunghi e grande dispendio economico.
Questa amministrazione ha come obiettivo tempistiche molto stringenti. Vogliamo chiudere la procedura, approvando il nuovo piano regolatore, entro la fine di questo mandato. E’ impegnativo, ma ce la possiamo fare.
Faremo chiaramente tutte le consultazioni necessarie, anche perché la città è cambiata radicalmente rispetto al recente passato. Il piano regolatore vigente è stato adottato nel ’94, sono passati 27 anni. Imperia ormai è un’altra città, sotto tutti i punti di vista. Non ci sono più le grandi industrie, il porto di Oneglia non ha più una vocazione commerciale, c’è il nuovo porto turistico, c’è una viabilità profondamente diversa, c’è la pista ciclabile.
Linee guida? Incentivare la vocazione turistica, perché il turismo è il futuro di Imperia. Poi il recupero delle aree dismesse. A riguardo, è nostra intenzione, per quanto concerne le zone dove erano previste grandi volumetrie, di fatto mai sfruttate, ridurle o modificale. Non ha senso confermare scelte urbanistiche che non hanno pagato nel corso degli anni.
L’auspicio è che partecipino professionisti di livello che magari ci offrano nuovi spunti, nuove idee, aprendo anche a professionisti di livello internazionale”.