Ad Alassio il Consiglio Comunale ha varato una manovra di 800 mila euro per le imprese che devono pagare la Tari: avranno una riduzione del 40%. La tassa sui rifiuti in questo particolare momento di crisi economica, rischia infatti di mettere in ginocchio le imprese del territorio ligure, già serio in affanno a causa delle numerose chiusure e restrizioni anti-covid.
Patrizia Mordente, assessore al Bilancio e ai Tributi, ha spiegato ai cronisti le ragioni di questo provvedimento: “Si tratta di un importante intervento a favore dell’economia del territorio. Già nel giugno scorso avevamo approvato la cancellazione della Tari per tutte le imprese che avevano subito il lockdown, per tutto il periodo di chiusura. Agli alberghi, per i quali la normativa non consentiva l’esenzione avevamo previsto, comunque uno sgravio del 10%”.
La richiesta di un decurtamento della tassazione era già pervenuta dall’associazione Assoristobar, che evidenziava il fatto che con le varie chiusure non c’era stata nemmeno la possibilità di usufruire del servizio rifiuti, e pertanto il pagamento della tassa era iniquo.
Inoltre, l’associazione a sostegno delle attività di ristorazione, ha evidenziato un’altra criticità: “Richiediamo che la tassazione annuale inerente all’occupazione di suolo pubblico, venga annullata totalmente, seguendo l’esempio della città di Roma, o rimodulata alla luce di questa emergenza sanitaria, che in maniera coercitiva ci ha impossibilitato dall’usufruire il servizio richiesto, detraendo dal totale dell’imposta i giorni nei quali non si è potuto svolgere attività”.
Molte imprese ristorative di Alassio infatti, hanno uno spazio fuori in cui si trovano tavolini e sedie da esterno per far accomodare i clienti comodamente nei dehors e consumare i pasti godendo del clima mite in sicurezza. Essendo stati a lungo chiusi, o aperti solo da asporto, questi spazi sono rimasti per gran parte del 2020 inutilizzati. Ad Alassio, come nelle altre città italiane, per questo molte amministrazioni comunali da Nord a Sud, hanno deciso di non riscuotere gli oneri dell’occupazione del suolo pubblico, o tassare solo in parte le attività commerciali.
Il Comune di Alassio ha risposto all’Assoristobar con un provvedimento mirato: “A seguito dell’ampliamento dell’occupazione del suolo pubblico, concesso agli esercenti per poter rispettare il distanziamento previsto dalle norme ex Covid-19, la Tari non verrà applicata all’ampliamento della concessione”.
Non una detassazione totale su tutte le concessioni di suolo pubblico, quindi, ma solo su quelle che si sono rese necessarie per le regole anti-covid della ristorazione che il Ministero ha stabilito dopo il lockdown di marzo 2020. I tavolini infatti dovevano avere fra di loro la distanza di almeno un metro, una misura che nei locali piccoli, ha portato alla dimezzamento dei clienti.
La convivenza con la pandemia per il momento sembra essere ancora di lunga durata e l’amministrazione comunale si è mostrata disponibile a cercare di varare ulteriori misure a sostegno di imprese e cittadini, che vadano oltre la diminuzione della Tari.