Cosa ci fa un Puffo sotto le gru di Calata Cuneo? Il ‘responsabile’ è Claudio Tallone, il “Fotografo dei Puffi” che sta letteralmente conquistando il web.
Claudio, 43enne di Sestri Levante, nel suo account Instagram (clicca qui), che conta migliaia di follower, raccoglie gli scatti realizzati ai suoi piccoli amici blu in tutta la Liguria. Ma non solo: prima che l’emergenza Covid limitasse la possibilità di viaggiare, Claudio portava i Puffi in giro per tutto il mondo.
Un progetto unico e originale che mette di buon umore e, allo stesso tempo, promuove i bellissimi scorci della nostra regione. Scorrendo le immagini, è facile trovare anche alcuni angoli di Imperia, che i Puffi di Claudio si sono divertiti a esplorare.
Il Fotografo dei Puffi ‘colpisce’ anche a Imperia: la storia di Claudio Tallone
Com’è nata l’idea di fotografare i Puffi?
“Sono sempre stato appassionato di foto, viaggi e, da piccolo, mi piacevano molto i Puffi. Così ho deciso di unire le mie passioni per realizzare qualcosa di originale e anche distinguermi sui social. Invece di fotografare semplicemente i panorami ho deciso di aggiungere un elemento in più, ovvero inserire dei personaggi interpretando a mio modo la situazione, abbinando la posa dei pupazzi alla location giusta, creando qualcosa di simpatico e piacevole”.
Si aspettava questo successo?
“All’inizio ho notato che i miei scatti piacevano, ma solo ultimamente è esploso un interesse pazzesco che mi ha davvero sorpreso. Non me lo aspettavo. Da una parte mi fa moltissimo piacere, dall’altra mi mette alla prova perché ogni nuovo scatto è una sfida. Sto iniziando delle collaborazioni con i musei e con le associazioni di opere d’arte, quindi non voglio deludere nessuno. Io nella vita sono un impiegato e mi dedico alla fotografia nel mio tempo libero. Ora sta diventando un vero e proprio impegno”.
Dove ha portato i suoi Puffi?
“Sono circa 6 anni che li fotografo e in questo arco di tempo ho girato tutta la Liguria, l’Italia, ma anche il mondo. Me li porto sempre dietro, in tutte le mie vacanze estive e nei weekend. Prima di partire scelgo i pupazzi in base a dove andrò. Li ho portati da San Pietroburgo alla Norveglia, dall’America alla Spagna.
Ultimamente con le limitazioni dovute al covid, ho potuto esprimermi al massimo in Liguria, ed è andata bene, anzi ancor meglio. Le foto sono state molto apprezzate anche in ottica di promozione del territorio. Inoltre, adesso capita che mi riconoscono per strada mentre fotografo oppure mi scrivono dopo su Instagram dicendomi di avermi visto. È molto bello sentire la partecipazione delle persone, rinforza la mia energia per continuare”.
Qual è il suo posto preferito per scattare le foto?
“Istintivamente mi viene da dire subito Boccadasse, perché a Genova è uno dei luoghi più suggestivi e apprezzati. Ma ci sono tanti posti meno conosciuti che amo. Sicuramente uno che mi piace molto è Oneglia. Ci sono tanti scorci meravigliosi, le reti da pesca, le barche. Tutto il ponente è bellissimo. Sono stato anche a Sanremo, dove ho fotografato i Puffi con gli strumenti musicali sotto alla famosa fontana.
Covid permettendo, tornerò sicuramente dalle vostre parti e andrò anche a Ventimiglia”.
Durante il lockdown ha realizzato molti scatti a tema Covid. Come mai?
“In generale cerco sempre di essere attuale, ad esempio mi diverto a fare fotografie in occasione di giornate mondiali particolari o altre ricorrenze. Per questo, anche nel periodo del Covid, ho cercato di trasmettere messaggi di ottimismo, condividendo aspetti della vita che stiamo sperimentando tutti insieme. Ho fotografato un Puffo con la mascherina, Puffetta con in mano l’ultimo DPCM, un puffo in smartworking. Diciamo che ho provato a farci sentire tutti più vicini ad affrontare questo periodo”.
Quanti Puffi conta, ora, la sua collezione?
“Almeno a mille. La passione è cresciuta in questi anni e cerco sempre di trovare Puffi nuovi, sebbene sia ogni volta più difficile. Infatti li cerco solitamente nei mercatini di oggetti usati, ma si trovano sempre gli stessi. Ne ho alcuni storici più difficili da scovare, come Puffo Cristoforo Colombo o Puffo con la batteria e tutti gli strumenti”.
Ora che il progetto sta crescendo, cosa vede nel futuro?
“Sicuramente rimane un hobby, seppur con impegno sempre più crescente. Sono molto felice della collaborazione iniziata con i musei. Credo sia una grande occasione sia per me e sia per il territorio, per dare visibilità alla nostra bela Liguria. Spero di crescere ancora e, chissà, un giorno farmi ‘notare’ da Cristina d’Avena”.