A margine delle celebrazioni ufficiali di questa mattina Sara Serafini e Paolo Saglietto, in rappresentanza del Circolo Fratelli d’Italia Città di Imperia, hanno posato un mazzo di fiori col tricolore, al monumento a ricordo della tragedia delle Foibe.
Dice Sara Serafini, portavoce cittadina di F.d’I.:”Ho chiesto a mio padre, Flavio Serafini, appassionato collezionista di libri, una rassegna bibliografica sulla questione Foibe, che ho piacere di condividere con tutti coloro che fossero interessati all’argomento. La tragedia delle Foibe è riportata in un ciclo terminato di pubblicazioni, a cominciare da Padre Flaminio Rocchi che ha scritto un voluminoso testo dal titolo L’esodo dei 350000 Giuliani Fiumani e Dalmati. Poi c’è l’imperiese Lino Vivoda che ha scritto un bellissimo libro sui campi profughi Giuliani alla caserma Ugo Botti di La Spezia, perché questi esuli sono stati smistati molte volte in molte caserme in tutto il territorio nazionale, in una condizione molto critica perché le caserme erano tutte vuote e poco ospitali per questi esuli. C’è il libro di Felice Gigliotti ‘Gorizia cimitero senza Croci‘ perché nel maggio 45 i titini hanno occupato Gorizia, facendo sparire circa 6000 persone; e poi c’è il libro di Gaetano La Perna dal titolo ‘Pola Istria’ e ‘Fiume la lenta agonia di un lembo d’Italia’ o il testo di Stefano Zecchi che parla di Maria Pasquinelli che nel 1947 ha sparato al generale inglese e comandante della piazzaforte di Pola per far capire al mondo il dramma dei polesani e degli istriani”.
Sara Serafini: “L’esodo è stato sempre volutamente ignorato dai comunisti. Per fortuna oggi c’è la Giornata del ricordo. Lo dobbiamo a tutte le vittime di questa immane tragedia”
Conclude la Serafini: “Introvabile è inoltre il testo dell’ex Sindaco Gonan ‘La morte è nelle Foibe‘. Da ricordare inoltre che ovviamente questo esodo è stato sempre volutamente ignorato dai comunisti, tanto è vero che il 30 aprile 1945 a Trieste usciva un manifesto a firma di Togliatti che diceva ‘Lavoratori di Trieste il vostro dovere è quello di accogliere le truppe di Tito come liberatrici’. Per fortuna oggi la tragedia delle Foibe è oggetto di una giornata del ricordo. Lo dobbiamo a tutte le vittime di questa immane tragedia”.