13 Novembre 2024 01:42

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13 Novembre 2024 01:42

Imperia: zona arancione a San Valentino, viaggio nelle cucine dei ristoranti. “In fumo migliaia di euro” /Foto e Video

In breve: ImperiaPost ha realizzato un servizio in due dei principali ristoranti della città, Salvo Cacciatori, a Oneglia, e La Ruota, a Porto Maurizio.

La decisione del Governo di istituire la zona arancione a partire da domani, San Valentino, e non da lunedì, come accaduto in passato, ha scatenato le vibranti proteste dei ristoratori.

Gli esercenti, infatti, in previsione di San Valentino, e visto l’elevato numero di prenotazioni, avevano già fatto la spesa. Migliaia di euro che ora rischiano di andare in fumo, con l’unica speranza che nella giornata di domani l’asporto dia risultati ottimi.

ImperiaPost ha realizzato un servizio in due dei principali ristoranti della città, Salvo Cacciatori, a Oneglia, e La Ruota, a Porto Maurizio. Come si evince dalle immagini, nelle cucine resta merce per migliaia di euro che rischia di andare sprecata.

Enrico Calvi (Salvo Cacciatori)

“E’ stata una doccia fredda, mai ci saremmo aspettati una decisione di questo genere a un giorno da San Valentino, con tutti i ristoranti prenotati e gli acquisti già fatti. Ci ha lasciato basiti, perché è stata una decisione senza senza logico. Capiamo il momento delicato sotto il profilo sanitario. Però andare in zona arancione e chiudere il nostro settore, quando abbiamo visto che i contagi grossi sono stati nelle comunità, nelle scuole, ma non nei pubblici esercizi, ci rende ancora meno sopportabile una notizia di questo genere. 

Anche i nostri colleghi avevano registrato il tutto esaurito.  Ci si aspettava una giornata di lavoro, consapevoli che poi avremmo dovuto richiudere per altre due settimane, ma questo ci avrebbe consentito di tirare una boccata di ossigeno. Sono molto veloci a chiuderci nei momenti sbagliati, ma non hanno la stessa velocità nel bloccare le imposte locali e nazionali, queste se le dimenticano. 

Ci confrontiamo e i temi sono sempre quelli. Le tasse, le spese fisse locali sono sempre presenti  e ora ci ritroviamo anche ad aver comprato dai fornitori, alcuni dei quali si sono ritrovati con la merce non ritirata. E’ tutta una filiera che sta patendo una decisione irresponsabile, decisamente presa con l’idea di creare danno, perché non ci sono altre giustificazioni. 

Toti ha fatto questo tentativo di salvare all’ultimo una parte della Liguria, l’estremo ponente in ogni caso, visti i numeri alti, ne resterebbe fuori. Si salverebbe il tratto da La Spezia a Imperia. E’ una decisione in ogni caso tardiva, andava impedito prima di fare questo danno folle. Perché ormai i nostri clienti hanno disdetto, qualcuno grazie a Dio ha capito il momento ed è venuto oggi a pranzo. Però ormai il danno è fatto. Noi non siamo un interruttore on/off, non si può pensare di accendere e spegnere un’attività complessa come un ristorante, chi lo pensa non ha mai lavorato in vita sua.

Pubblicare fatture? Si, lo faremo, stiamo raccogliendo i dati. Li faremo avere a tutti i politici e non e a tutti gli organi di stampa, perché ci si renda conto del danno che è stato fatto.

Quanto abbiamo speso? Si parla di migliaia di euro, siamo da martedì a lavorare nel ristorante perché il weekend si sapeva intenso. Ci eravamo messi il cuore in pace che saremmo andati verso una zona arancio o rossa la prossima settimana, mai avremmo pensato di ritrovarci bloccati domenica. 

Da martedì lavoravamo con i ragazzi, abbiamo acquistato tutta la merce, perché ripartivamo dopo quasi due mesi di stop, eravamo chiusi dal 20 dicembre, e quindi si parla di migliaia di euro buttati in fumo”.

Simone Motzo (La Ruota)

“La situazione è già molto critica nel settore dei pubblici esercizi. Noi speravamo almeno nella domenica di San Valentino per avere almeno un pò di spinta per pagare qualche fornitore, gli affitti. Ovviamente per lavorare noi facciamo degli acquisti e lavorando sul fresco se domani non ci sarà una grossa richiesta di asporto dovremo mangiarlo noi. E ovviamente non comporta un guadagno. E certo non vogliamo buttare via tutto. 

Per domani era pieno, perché c’era stata una buona richiesta da parte dei clienti. Le persone hanno comunque voglia di andare a mangiare fuori. Alcuni clienti sono comunque venuti a mangiare oggi, ma di certo non è il totale di quello che avremmo voluto fare. 

E’ un pò il colpo di grazia economico e morale, perché andiamo a tentoni avanti, aspettiamo buone notizie di colori diversi, aperture, ma siamo sempre lì a cercare la notizia dalla sera alla mattina e non riusciamo minimamente a organizzarci. Io questo weekend ho fatto più di 2 mila euro di spesa di merce fresca, oltre a pesce e crostacei, cozze, vongole, merce a marinare. Adesso bisogna capire, speriamo che domani sia una bella giornata, che ci sia passaggio, che ci siano telefonate per chi vuole il pranzo o la cena a casa”

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