Il Governo Draghi ha incassato la fiducia al Senato ieri, 17 febbraio, con 262 voti favorevoli, 40 contrati e 2 astenuti. Una maggioranza ampia che ha accolto l’appello all’unità lanciato dal neo Premier nel proprio discorso introduttivo a Palazza Madama.
Politica: Governo Draghi incassa fiducia al Senato, ora la Camera
Numeri da plebiscito quelli del Governo Draghi, ma non abbastanza per battere quelli del Governo Monti (281 voti favorevoli), costituito nel 2011 dopo la crisi finanziaria che portò lo spread oltre i 500 punti.
Tra i 40 voti contrari, 19 arrivano arrivano da Fratelli d’Italia che aveva già annunciato di non voler votare la fiducia al Governo e di volersi collocare, politicamente, all’opposizione. Altri 15 voti contrari arrivano dai “dissidenti” del Movimento Cinque Stelle (Granato, Gianuzzi, Lamura, Lanutti, Lezzi, Mantero, Mininno, Moronese, Morra, Ortis, Abate, Angrisani, Corrado, Crucioli, Di Nitto) che hanno raggiunto i numeri necessari (10 senatori) per costituire un nuovo gruppo parlamentare.
Voti contrari anche in seno al gruppo Ministro. Tra questi anche quello del discusso senatore Ciampolillo.
Nella giornata odierna lo stesso iter si ripeterà alla Camera dei Deputati. In serata il voto sulla fiducia (contato, curiosità solo per i numeri) che darà il via ufficiale al Governo di Mario Draghi.