“Ero uno di quelli che non ci credeva o comunque, anche ammettendo l’esistenza del virus, non pensavo che fosse così pesante. Ora che ci siamo contagiati, io e tutta la mia famiglia, ho capito che ho sbagliato a sottovalutarlo”.
Sono le parole di Davide Milazzo, noto commerciante imperiese 48enne, provato dall’esperienza che sta vivendo dopo aver contratto il Covid.
Imperia: tutta la famiglia positiva al Covid, l’appello di un commerciante a non sottovalutare il virus
“Gli ultimi tre giorni – racconta Davide Milazzo a ImperiaPost – io e la mia compagna siamo stati davvero male, tanto da non riuscirci ad alzare dal letto, con febbre alta (38/39), nausea, mal di testa, dolori ovunque. Siamo distrutti. Fortunatamente i miei figli (15 e 9 anni) stanno bene, sono solo un po’ indolenziti”.
Com’è iniziato tutto?
“Dalla settimana scorsa non mi sentivo bene, arrivavo a casa ed ero a pezzi, la mattina mi svegliavo debole. Così io e mia moglie abbiamo fatto il sierologico in farmacia, ma è risultato negativo. Pensavamo allora fosse un’influenza normale e, per sicurezza, abbiamo deciso di stare a casa da lavoro. Da venerdì scorso, poi, anche i bambini hanno iniziato a non stare molto bene e abbiamo deciso di tenerli a casa da scuola.
Quando poi io e la mia compagna abbiamo iniziato a stare proprio male abbiamo chiamato l’Asl e abbiamo chiesto di fare il tampone. Lo abbiamo fatto ieri e, al pomeriggio, abbiamo ricevuto la notizia di essere tutti e 4 positivi”.
Come avete preso la notizia?
“Ormai ce lo aspettavamo, non poteva essere altro a questo punto. Avevamo preso ogni tipo di farmaco, ma continuavamo a stare male, come mai prima. Io sono molto alto e robusto e non riuscivo ad alzarmi dal letto. Non pensavo che fosse così, assolutamente”.
Pensa di aver sottovalutato il problema?
“Sì. Ero uno di quelli che non ci credeva o comunque, anche ammettendo l’esistenza del virus, non pensavo che fosse così pesante. Ora che ci siamo contagiati, io e tutta la mia famiglia, ho capito che ho sbagliato a sottovalutarlo.
Io lavoro ai mercati e ammetto che non facevo molta attenzione. Non farò mai più un errore del genere. Ci tengo a dirlo perché mi conoscono in molti e spero che questa mia testimonianza possa servire a chi sottovaluta il problema come facevo io a cambiare atteggiamento e a proteggere se stesso e la propria famiglia”.
Ora siete a casa?
“Sì, siamo in quarantena a casa e ci curiamo con i farmaci prescritti dal medico curante.
Vorrei sottolineare la prontezza e l’efficienza dell’Asl. Spesso si sente parlar male della sanità, invece noi siamo stati subito presi in carico con celerità e professionalità. Da ieri ci hanno già chiamato 6 volte per chiederci come stiamo e monitorarci. Sono davvero fantastici”.