Tragedia a Goma, nella Repubblica Democratica del Congo. L’ambasciatore italiano Luca Attanasio, 43 anni, e un carabiniere, Vittorio Iacovacci, 30 anni, sono rimasti uccisi in un attacco con colpi di armi da fuoco.
Congo: ucciso ambasciatore italiano
“E’ con profondo dolore – si legge in una nota del Ministero degli Esteri – che la Farnesina conferma il decesso dell’ambasciatore e di un militare dell’Arma dei Carabinieri. L’ambasciatore ed il militare stavano viaggiando a bordo di una autovettura in un convoglio della Monusco, la missione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per la stabilizzazione nella Repubblica Democratica del Congo”.
Secondo quanto trapelato, il convoglio Onu sarebbe stato attaccato con colpi di arma da fuoco e l’ambasciatore italiano sarebbe morto a seguito delle ferite riportate.
Luca Attanasio era uno degli ambasciatori italiani più giovani nel mondo. Dal 5 settembre 2017, dopo diverse esperienze nelle ambasciate in Svizzera, in Marocco e in Nigeria, era capo missione a Kinshasa, nel Congo, dove stava portando a termine numerosi progetti umanitari.
Nell’ottobre 2020 aveva ricevuto a Camerota (Salerno) il Premio Nassiriya per la Pace “per il suo impegno volto alla salvaguardia della pace tra i popoli” e “per aver contribuito alla realizzazione di importanti progetti umanitari distinguendosi per l’altruismo, la dedizione e lo spirito di servizio a sostegno delle persone in difficoltà”.
Lascia la moglie e tre bimbe.
Vittorio Iacovacci avrebbe compiuto 31 anni il prossimo mese di marzo. In forza al battaglione Gorizia dal 2016, aveva prestato servizio anche nella Folgore ed era originario di Sonnino, provincia di Latina. Iacovacci non era sposato e non aveva figli. In Congo si occupava di proteggere l’ambasciatore italiano. Sarebbe dovuto rientrare in Italia il prossimo mese di giugno.
Nell’attacco al convoglio ha perso la vita anche l’autista.