“Sono rimasta per due ore in coda, con mia figlia, per fare il tampone, per poi essere rimandata a casa perché il mio tampone non era urgente. Non lo trovo corretto, la mia urgenza è tornare a lavorare”. Si sfoga così, a ImperiaPost, Jessica Daprelà.
Imperia: lunghe code al drive through
Una lunga fila di auto in attesa. Così si presentava questa mattina sul Molo Silvio Pastorelli, dove ha sede l’ambulatorio medico dell’Asl dedicato ai tamponi per l’emergenza Covid.
L’elevato numero di utenti certifica la situazione delicata, nel ponente ligure, per quel che riguarda il preoccupante aumento di casi Covid. Nella giornata di ieri, 21 febbraio, con 90 nuovi casi, la provincia di Imperia è risultata essere quella con il maggior numero di contagi in tutta la regione.
Tante le segnalazioni arrivate al nostro giornale per le lunghe code e per i tempi di attesa. Non solo malumori, ma anche preoccupazione per un’epidemia che sembra non avere mai fine. Tra le segnalazioni quella di Jessica.
“Questa mattina dovevamo sottoporci al tampone presso il drive through, sul porto di Imperia, io e mia figlia per il secondo controllo positività-negatività – racconta – Siamo arrivate verso le ore 11, visto che ci avevano chiesto di andare dalle ore 11 alle ore 13 e abbiamo trovato circa 40 macchine in attesa. Ci hanno fatto aspettare. Quando siamo arrivate, alle 13.05, ci hanno detto che non potevano farci il tampone perché dovevano andare via e che se non era un’urgenza non ci avrebbero fatto il tampone e saremmo dovuti tornare il giorno successivo.
Io trovo una vergogna far aspettare le persone due ore in macchina per fare un tampone e poi rimandarle a casa. In questo periodo così difficile si aspetta con ansia l’esito del tampone negativo per poter poi ricominciare la propria vita. Perché i bambini possono tornare a scuola e noi genitori a lavorare.
Si metta qualcuno all’ingresso per fermare le macchine in arrivo, quando ce ne sono troppe, o si mandi via prima.
Non si fa aspettare la gente due ore, in fila, con dei bambini, per poi dire no, se non devi sottoporti a un intervento, se il tampone non ti serve urgente, torna il giorno dopo. Perché per me l’urgenza è tornare a lavorare. C’era un solo operatore ad occuparsi dei tamponi, con il quadruplo delle auto rispetto al passato”.