24 Dicembre 2024 18:23

24 Dicembre 2024 18:23

Covid, Imperia: crisi lavoratori spettacolo, anche Lo Spazio Vuoto alla protesta di Genova. “Più tutele per la cultura. Fare il Festival e chiudere le scuole è aberrante” / Le immagini

In breve: L'intervista a Livia Carli del Teatro Lo Spazio Vuoto di Imperia, presente alla manifestazione svoltasi ieri a genova Genova.

Il settore dello spettacolo è completamente fermo da un anno. È una tragedia. Proibire la cultura e aprire al festival chiudendo le scuole è per me ancor più aberrante”.“. Queste le parole di Livia Carli, attrice e regista del Teatro Lo Spazio Vuoto di Imperia, presente alla manifestazione dei lavoratori dello spettacolo svoltasi ieri in Piazza De Ferrari a Genova, a un anno dalla chiusura di tutti i teatri e dell’attività artistica e culturale.

Covid: lavoratori dello spettacolo in crisi, anche Imperia alla protesta a Genova

L’intervista a Livia Carli del Teatro Lo Spazio Vuoto di Imperia, presente, insieme a Gianni Oliveri e Federica Siri, alla manifestazione svoltasi ieri a genova Genova.

Com’è andata la manifestazione?

“La manifestazione è andata molto bene, eravamo in tanti. Ci siamo uniti al gruppo Emergenza Spettacolo come coordinamento di 18 imprese teatrali della Liguria. Abbiamo creato una rete con un comitato direttivo che copre tutte le province, da Imperia a La Spezia. Noi eravamo presenti per Imperia, aderendo come Teatro Spazio Vuoto”.

Quali istanze portate avanti?

“Oltre alla problematica relativa alla crisi innescata dall’emergenza covid, abbiamo parlato della necessità di introdurre una legge dedicata alla cultura. Sappiamo ad esempio che i fondi per la cultura in Liguria vengono elargiti dalla Regione solamente al teatro nazionale Carlo Felice e forse al Teatro della Tosse, mentre tutte le altre piccole realtà che operano nello spettacolo, nel teatro, nella danza e in generale nella cultura non ricevono niente.

Servirebbero invece contributi anche per altre imprese o che ci sia la possibilità di accedere a finanziamenti attraverso dei bandi. C’è l’esigenza di una legge che si occupi di tutto il settore culturale, troppo spesso dimenticato.

Ovviamente, poi, c’è il problema del covid. Il settore dello spettacolo è completamente fermo da un anno. È una tragedia. L‘emergenza covid è seria, lo sappiamo bene, ma per noi è importante poter tornare a lavorare in sicurezza o comunque avere delle indicazioni chiare sul futuro.

Quella di ieri è stata l’occasione non solo di far sentire la nostra voce in questo periodo di estrema difficoltà, ma anche quella di unirsi tra noi del settore e per continuare a dialogare.

Erano presenti anche Ferruccio Sansa, Selena Candia e Roberto Centi, consiglieri regionali della Lista Sansa”.

Nelle ultime settimane, vista la crisi del settore dello spettacolo, lo svolgersi del Festival di Sanremo è al centro di molte polemiche. Lei cosa ne pensa?

“Il mio pensiero è che in un momento così difficile tragico e eccezionale a livello globale in cui a ciascuno di noi cittadini è richiesto un grande sforzo e per tanti un sacrificio, con i bambini e i ragazzi impauriti e sofferenti, bisognerebbe ancor di più a livello di decisioni politiche fare fronte comune e assumersi la responsabilità di fermare tutto e non creare favoritismi. Invece ancor di più in questa situazione emerge come ormai è il dio denaro e le grandi lobbies economiche a comandare. È la totale sconfitta della politica ormai in modo lapalissiano. È per questo che proibire la cultura e aprire al festival chiudendo le scuole è per me ancor più aberrante”.

 

 

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