23 Novembre 2024 09:54

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23 Novembre 2024 09:54

Imperia: pista pump track, Sinistra in Comune all’attacco. “Scelta sgangherata di un’amministrazione antisportiva”

In breve: "Peccato che il centrodestra imperiese si sia invece storicamente distinto nel considerare le realtà associative sportive solo come bacini di consenso elettorale".

“Le recenti vicende che hanno riguardato le strutture e gli impianti sportivi nel comune di Imperia sono esplicative del tipo di approccio sul tema della giunta Scajola e del centro destra imperiese”. Lo scrive, in una nota, Sinistra Italiana-Sinistra in Comune.

Imperia: pump track, Sinistra Italiana punge l’amministrazione Scajola

L’appalto per il rifacimento del campo di atletica bocciato dal Tar per il mancato rispetto dei requisiti tecnici e la collocazione della pista di pump truck adiacente alla stazione ferroviaria sono lo specchio della ‘cultura sportiva’ dell’attuale amministrazione cittadina.

Per una città che a dire di chi la sta amministrando dovrebbe puntare ad una vocazione turistica, gli eventi sportivi potrebbero rappresentare una straordinaria occasione per garantire presenze, in particolare nei periodi di bassa stagione.

Per sviluppare tale settore bisognerebbe però sostenere le associazioni sportive locali, investire seriamente su strutture moderne e funzionali e sulla promozione di eventi sportivi che possano portare ad Imperia atleti, staff tecnici ed appassionati, facilitati dal clima favorevole per tanti sport outdoor.

Peccato che il centro destra imperiese si sia invece storicamente distinto nel considerare le realtà associative sportive locali solo come bacini di consenso elettorale e gli impianti sportivi come un costoso fardello da tentare di scaricare sulle casse delle società sportive.

In questa città quando sono stati fatti investimenti negli impianti sportivi è avvenuto senza una reale attenzione alla loro effettiva fruibilità e sostenibilità economica, come nel caso dell’ambizioso palazzetto dello sport, costruito peraltro non a norma per le competizioni internazionali di pallavolo e di fatto quasi inutilizzato per gli eccessivi costi di gestione poi richiesti alle società sportive locali.

Stesso discorso può farsi per il campo di atletica, già piegato in passato agli interessi speculativi immobiliari, quando venne rinnovato a scomputo degli oneri di urbanizzazione dell’adiacente mega operazione immobiliare ma con la tribuna insensatamente spostata nella prima curva per non fare ombra alla confinante nuova area residenziale.

Lo stesso impianto per cui si sta oggi realizzando il rifacimento della pista sulla base di una gara d’appalto tutta orientata al risparmio e senza il rispetto degli standard qualitativi previsti dal Coni, come sentenziato dal Tar.

Nel mega progetto del porto turistico nessuna area o struttura è stata prevista gli sport velici, settore su cui si sarebbe dovuto puntare decisamente, così che ancora oggi in occasione delle regate gli equipaggi sono costretti a disporsi disordinatamente alla radice del molo lungo, dove fortunatamente è sopravvissuta l’antica ma insufficiente caletta di accesso al mare per gli scafi.

L’unico ‘slancio ideale’ verso lo sport espresso dalle amministrazioni di centro destra nel progetto del nuovo porto fu la proposta di trasformare il parco urbano in un campo pratica da golf che, essendo un insulto per una città carente di spazi pubblici verdi, se realizzato avrebbe trasformato Imperia nella città di chi odia lo sport, specialmente il golf.

In questo quadro ‘culturale’ non sorprende che si sia pensato di realizzare affianco all’area giochi adiacente alla nuova stazione ferroviaria e quindi in un luogo aperto accessibile a tutti, una pista di pump truck, sport acrobatico da praticare con attenzione e solo con adeguate protezioni e preparazione.

Il tentativo di porre rimedio a questa insensata e pericolosa scelta, peraltro criticata proprio da chi pratica tale sport che ha da subito denunciato i rischi che si corrono per una simile collocazione della pista, attraverso un risibile regolamento che prevede norme confuse e sanzioni da capogiro, è solo l’ultimo sgangherato fuori campo di una amministrazione antisportiva”.

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