Una lunga serata ricchissima di ospiti per esaltare i grandi successi della musica d’autore italiana. Così si è svolta la terza serata del Festival di Sanremo (finita alle 2 di notte), condotta da Amadeus, Fiorello e la bellissima modella Vittoria Ceretti.
Leitmotiv della puntata la volontà degli artisti di sottolineare il momento di difficoltà che sta vivendo il settore dello spettacolo a causa dell’emergenza Coronavirus. In molti si sono presentati con la spilletta della campagna ‘I diritti sono uno spettacolo’, che riporta il simbolo della funzione ‘play’.
Sanremo 2021, terza serata: / Ecco com’è andata
Inizia con un tributo a Lucio Dalla, nel giorno del suo compleanno, con l’esibizione dei Negramaro sulle note di “4 marzo 1943”. “Bisogna omaggiare la libertà degli autori – afferma il frontman Giuliano Sangiorgi – e Lucio era il più libero”. Non può mancare l’omaggio a Domenico Modugno con “Meraviglioso“.
Inizia la gara dei duetti
Rompono il ghiaccio Neffa e Noemi con “Prima di andare via”, ma, forse per qualche problema con l’audio, l’esibizione non è delle migliori. Subito seguono Fulminacci con Valerio Lundini e Roy Paci con “Penso Positivo”.
Fiorello non perde l’occasione per scherzare sulle dimissioni da segretario del Pd Nicola Zingaretti. “Non mi sento di fare un monologo comico perché sono affranto – esordisce lo showman – Non sai che è successo oggi? Io mi ero limitato a fare due battutine su Zingaretti e lui cosa fa? Si è dimesso. Ma si può essere così suscettibili? E poi ha detto: mi dimetto perché mi vergogno, qui si parla solo di poltrone”.
Sul palco dell’Ariston arriva Francesco Renga con Casadilego per interpretare “Una ragione in più”, seguito da Extraliscio, Davide Toffolo e Peter Pichler per esibirsi in “Medley Rosamunda”. È il turno poi di Fasma accompagnato da Nesli con “La fine”, con qualche problema tecnico.
Torna poi Bugo, con i Pinguini Tattici Nucleari, per esibirsi sulle note di “Un’avventura”.
I fiori solo alle donne? Michielin li regala a Fedez, i Maneskin ad Agnelli e Fiorello a Mihajlovic
Tocca a Francesca Michielin e Fedez, che non duettano con nessuno, portando un medley che spazia nella musica italiana.
Si è parlato ieri della vecchia tradizione sanremese di regalare i fiori solo alle donne. Ecco, Francesca Michielin decide di cedere i suoi al suo collega. “Io li ho già ricevuti ieri”. La stessa cosa faranno poco dopo i Maneskin con Manuel Agnelli e, più tardi, Fiorello con Mihajlovic (con poco successo, dato che quest’ultimo li ha subito ‘rifilati’ a Ibrahimovic).
Tocca poi a Irama, sempre in isolamento, con la messa in onda del video delle prove generali dell’interpretazione di “Cyrano” di Francesco Guccini.
Il rock all’Ariston
Arrivano i Maneskin in “squadra” con Manuel Agnelli e il palco si infiamma. L’esibizione sulle note di “Amandoti” dei CCCP avrebbe sicuramente fatto saltare sulle poltrone il pubblico, se fosse stato in sala.
La top model bresciana, 22enne, Vittoria Ceretti, racconta le sue emozioni. “È pazzesco essere su questo palco, quando sfiliamo non possiamo guardarci intorno, invece è molto più emozionante, stupendo. Scendere le scale di questo palco ha un sapore completamente diverso dalle passerelle”.
Prosuegno Random e I The Kolors con “Ragazzo Fortunato”, poi Willie Peyote con Samuele Bersani per cantare “Giudizi universali”, Orietta Berti con Le Deva per “Io che amo solo te”, Gio Evan con i cantanti di “The Voice senior” per “Gli anni” e Ghemon con i Neri per caso portando un Medley “L’essere infinito”.
L’arrivo di Ibrahimovic
Alle 23 arriva Ibrahimovic, molto in ritardo rispetto alla scaletta. Una gag? No, e a spiegarlo è il calciatore stesso.
“C’era un incidente in autostrada – racconta – Dopo tre ore fermi in macchina ho detto all’autista apri la porta devo uscire. Fermo un motociclista, ho chiesto mi puoi portare a Sanremo, menomale che era un milanista. Per 60 km mi ha portato in moto, fa ancora un po’ freddo. Quando arriviamo mi ha detto è la prima volta che andavo in autostrada. Il motociclista doveva andare a Livorno.
Sono qui per salvare il mio festival, non il tuo. Ieri sono mancato e mi dispiace. Perchè non siete venuti a fare il Festival di Sanremo a casa mia. Se Zlatan non va al Festival, il Festival va da Zlatan”.
Entra in scena Mihailovic, uno dei pochi in grado di far ridere di gusto Ibrahimovic, essendo amici di lunga data. L’allenatore racconta la sua malattia, ma anche la sua esperienza con Zlatan. Dopodiché, i due calciatori, insieme a Fiorello e Amadeus, tentano di intonare “Io vagabondo”, con poco successo.
Tocca poi a La Rappresentante di Lista con Donatella Rettore per esibirsi con “Splendido splendente”, Arisa e Michele Bravi con “Quando”.
Il monologo di Antonella Ferrari
Profondo e intenso monologo dell’attrice Antonella Ferrari, affetta da sclerosi multipla, testimonial Aism. “Io non sono la sclerosi multipla – afferma – sono Antonella Ferrari. Da oggi potrò smette di avere paura della paura. Sarò semplicemente io, in cammino, luminosa anche quando sarà buio. Sognavo fin da piccola di essere qui. È ossigeno puro per me che da un anno sono ferma senza lavorare”.
Achille Lauro, stupiscici ancora
Come ogni sera, l’appuntamento più atteso è quello con Achille Lauro. Questa volta si presenta in versione statua greca completamente dorata, con unghie degne di un rapace. Dopo il monologo di Monica Guerritore (“Penelope, una donna usata come un bastone per colpire altre donne”), Lauro canta “Penelope” con Emma. Il tutto si chiude con la preghiera “Dio benedica gli incompresi”.
“Questo è il nostro teatro – afferma poi l’attrice rivolgendosi ad Amadeus – voi lo usate una settimana, noi tutto l’anno”.
I banchi a rotelle sul palco di Sanremo
Prosegue Madame interpretando ‘Prisencolinensinainciusol’ di Adriano Celentano. Per farlo l’artista ricrea una classe con i ballerini e usa proprio i famosi banchi a rotelle voluti dall’ex Ministro all’Istruzione Lucia Azzolina.
Tocca ad Annalisa con Federico Poggipollini e “La musica è finita”.
Un omaggio ai teatri e a tutti i lavoratori dello spettacolo
Anche Lo Stato Sociale, con Emanuela Fanelli e Francesco Pannofino, esibendosi in “Non è per sempre”, ricorda la drammatica situazione che stanno vivendo i lavoratori dello spettacolo da un anno, a causa della pandemia.
“Teatri, cinema, club. Non sappiamo quando riapriranno – affermano – Ma non sarà per sempre, i nostri fiori non sono ancora rovinati. Continueremo a camminare domandando”.
La gara continua con Gaia e Lous and the Yakuza che cantano “Mi sono innamorato di te” di Luigi Tenco.
Colapesce Dimartino portano poi “Povera patria”, commuovendosi per la voce inedita di Franco Battiato che ha chiuso il brano.
Proseguono Coma_Cose con Alberto Radius e Mamakass sulle note di “Il mio canto libero” di Mogol e Battisti, seguiti da Max Gazzè e Daniele Silvestri e la Magica Mistery Band
Chiudono Malika Ayane con “Insieme a te non ci sto più” di Franco Battiato, Ermal Meta e la Napoli Mandolin orchestra con “Caruso” di Lucio Dalla e Aiello e Vegas Jones con “Gianna” di Rino Gaetano.
Powerchair sul palco dell’Ariston
Sul palco ospite anche il campione di Powerchair Football Donato Grande, militante nella ASD Oltre Sport di Tran, che ha lanciato un grande messaggio di sensibilizzazione: lo sport è per tutti. Donato Grande ha anche coronato il sogno di palleggiare con Ibrahimovic.
Sempre in testa Ermal Meta
Alla fine della serata, vengono rese note le classifiche (quella relativa ai duetti e la top ten generale) ed entrambe vedono in vetta Ermal Meta.