“A seguito della mareggiata del 29-30 ottobre 2018, sono stati riscontrati alcuni danni alle opere di protezione a terra che confinano con la scogliera, rispetto ai quali il Comune di Costarainera ha segnalato, in virtù del rischio di ulteriore aggravamento, la necessità di procedere con interventi di protezione e sostegno”, racconta il sindaco di Costarainera Antonello Gandolfo.
Costarainera: al via interventi protezione della costa
“Gli interventi”, prosegue il Sindaco, “intendono migliorare la qualità di un paesaggio costiero che ha subito molti interventi nel tempo, creando connessioni tra elementi di valore presenti, quali il Parco del Benessere Novaro e la pista ciclo-pedonale di Area 24.
Nell’ambito delle attività di verifica e controllo di tale intervento”, ci tiene a sottolineare il Sindaco, “sono state inserite anche le attività di valutazione delle caratteristiche e dell’attuale stato di salute del mare, con particolare attenzione alle formazioni a Posidonia oceanica, un’importate pianta acquatica che caratterizza i fondali prospicenti l’area di lavoro.
La ditta Ubica srl, infatti”, prosegue il sindaco, “ha effettuato numerose indagini, condotte mediante video riprese subacquee, foto documentazione subacquea e rilievi puntuali realizzati da operatori scientifici in immersione”.
“Abbiamo analizzato lo stato di salute della prateria di Posidonia oceanica”, commenta la biologa marina Monica Previati che ha seguìto i lavori insieme alla ditta Ubica srl. “Sono stati analizzati tutti i parametri previsti dalla Regione Liguria, soprattutto i limiti superficiali e profondi della prateria e la sua densità, con tecniche specifiche e immersioni puntuali.
Un’ulteriore campagna di monitoraggi verrà svota durante la realizzazione delle opere per garantire la massima tutela ambientale. L’area si presenta comunque in un buono stato di conservazione con peculiarità biologiche di estremo interesse”, conclude la biologa.
“Per questo abbiamo suggerito all’amministrazione di valorizzare l’area di fruizione attraverso la messa in posa di cartelli informativi sulle bellezze naturalistiche della zona, così da informare e sensibilizzare i fruitori sull’importanza della conservazione del patrimonio marino”.
“Per quanto riguarda i lavori”, prosegue la responsabile scientifica Prof.ssa Adriana Ghersi, “il Dip.DAD dell’Università di Genova ha svolto uno studio per l’inserimento paesaggistico delle opere di difesa costiera. Si tratta di un progetto che mira ad aumentare la resilienza e la qualità delle aree interessate dai lavori di consolidamento, per consentirne la valorizzazione.
Attraverso opere di ingegneria naturalistica e l’inserimento di vegetazione tipica degli ambienti costieri, saranno create le condizioni per lo sviluppo di nuovi habitat semi-naturale di maggiore qualità ecologica e di valore culturale, sfruttando l’apertura delle necessarie piste di accesso alla spiaggia per una sistemazione futura di un accesso pubblico all’arenile.
Gli interventi”, prosegue la Ghersi, “sono stati previsti come primo tassello di un più ampio sistema di azioni che riguardano l’area costiera, a partire dalla messa in sicurezza delle scarpate sotto al percorso pedonale, della ri-sagomatura delle scarpate con eventuale inserimento di piccole zone di sosta per elioterapia, a servizio del percorso pedonale esistente, che viene arricchito, con l’inserimento di elementi di vegetazione, per diventare un vero e proprio percorso botanico didattico sulle specie psammofile, alofite e mediterranee, che potrà prolungarsi anche nel tratto accanto alla ciclabile, nel Comune limitrofo”.
“Per quanto riguarda i lavori, a partire dal confine Comunale con Cipressa e sino alla zona di confine con il Comune di San Lorenzo al mare”, spiega il titolare della ditta che eseguirà i lavori, “si prevede di intervenire lungo il litorale mediante lavori di difesa al piede della scarpata di fronte-mare, idonei ad evitare il progressivo collasso delle opere di sostegno esistenti. In particolare, laddove sono presenti gli antichi corpi murari del vecchio rilevato ferroviario, si prevede di realizzare la ricucitura delle bucature del paramento e dei bastioni, con la contestuale messa a dimora di massi di protezione al piede con funzione antierosiva.
Inoltre, nei tratti in scarpata dove non vi è più traccia di opere di contenimento specifiche, risultando direttamente minacciate le infrastrutture pubbliche o d’interesse pubblico sovrastanti, sono previste scogliere aderenti, ricavate con il minimo ingombro della fascia costiera, sempre in massi naturali di cava e comprensive di filtro in pietrame”.