“È importante imparare a capire ciò che si ha dentro, per poter esprimere ciò che siamo e ciò che più ci piace fare.
Spesso si perde un sacco di tempo a costruirsi una vita dettata dagli sterotipi imposti dalla società, cosa che comporta una crescita per lo più materiale, invece che impegnarsi a crescere interiormente, seguendo quello che veramente sentiamo di voler esprimere dal nostro cuore“. Così Alex Cosentino, cantautore cervese 37enne, racconta il suo nuovo brano intitolato “Realize”.
Dopo averci fatto ballare la scorsa estate con “Mare”, Alex Cosentino è tornato con una canzone quasi strumentale, nata da improvvisazioni di musiche e pensieri raccolti in studio, registrati in multitraccia e portati su un beat elettronico da Michele Cappa, unendo voce, chitarre, armonica di Alex Cosentino alla tromba di Antonio Balestra.
Un sound che, come il testo (“Realizza il tuo spazio, realizza la tua gioia, realizza la tua pace, realizza la tua anima”) spinge l’ascoltatore a lasciar scorrere tutti i pensieri e a concentrarsi su se stesso.
Il video è stato girato tra Nava e Viozene, da Luigi Sonnifero, Stefano e Daniele Lanteri.
“Realize”: la nuova canzone del cervese Alex Cosentino
Come mai si intitola Realize e quale il messaggio che vuole tramettere ?
“Abbiamo intitolato la canzone Realize (che significa realizzare, capire) perché il messaggio che volevamo trasmettere è proprio quello che è importante imparare a capire ed ascoltare ciò che si ha dentro, per poter esprimere ciò che siamo e ciò che più ci piace fare.
Spesso si perde un sacco di tempo a costruirsi una vita dettata dagli sterotipi imposti dalla società, cosa che comporta una crescita per lo più materiale, invece che impegnarsi a crescere interiormente, seguendo quello che veramente sentiamo di voler esprimere dal nostro cuore.
Sembra che non si abbia mai il tempo per pensare alla felicità. A nostro parere la felicità nasce dall’interno e si sviluppa poi all’esterno. Le parole nel testo si esprimono con: realizza il tuo spazio (quello che sei, quello che vuoi e quello hai attorno a te ), realizza la tua gioia (quello che ti fa stare bene, il tuo divertimento, la tua spensieratezza) realizza la tua pace ( la tua pace interiore, la tua calma) realizza la tua anima (tutto il tuo essere completo)”.
Come avete realizzato musicalmente questo brano? Ho letto che nasce da un improvvisazione, come avete messo tutto assieme?
“Proprio come spiegavo prima, ci stavamo ‘realizzando’. Abbiamo semplicemente esternato in musica le emozioni presenti in noi in quel momento, senza porsi il limite di dover pensare se siamo abbastanza bravi per poter suonare, lo abbiamo fatto e basta. Michele Cappa, il nostro mago del sound, non che Dee Jay, è riuscito a rapire gli attimi che esprimevamo e a raccoglierli in quella che poi è diventata questa canzone..
La cosa bella dell’improvvisazione è che devi lasciarti andare, senza timore, e anche un errore a volte può essere buono o addirittura particolare, come nella vita di tutti i giorni direi. Chi non improvvisa non sa quali possono essere i suoi limiti veri, perché non si spinge oltre al prefissato”.
Ho visto che avete girato il video tra Nava e Viozene. Come avete scelto i luoghi e perché ?
“Cercavamo un posto dai grandi spazi, che richiamasse proprio l’ascolto, il posto dove la musica nasce proprio al principio: la natura. Nel video lo si può notare chiaramente, l’acqua, l’aria, gli alberi, il bosco, ogni cosa è ritmo e musica. Oltretutto cerchiamo sempre di girare i video nel nostro territorio conosciuto un po’ da tutti, anche per farne spiccare il suo fascino”.
Questa canzone è legata anche al periodo che stiamo vivendo?
“Il video è stato girato l’anno scorso, circa inizio Covid, quindi tra le varie complicazioni abbiamo dovuto aspettare prima di presentarlo. Era proprio marzo, e da li parecchie cose sono cambiate per tutti, anche il problema di potersi muovere, poter fare ciò che ci piace e poter ovviamente andare a suonare in giro per i locali, ormai bloccati da diverso tempo. Direi che la natura ci ha aiutato molto e credo che in questo periodo abbia aiutato un po’ tutti. È un luogo dove si può respirare aria buona senza aver timore di dar fastidio a nessuno”.
Il settore dello spettacolo ha risentito molto a causa della pandemia. Come lo stai vivendo tu e cosa ne pensi del Festival di Sanremo, date le polemiche che ci sono state?
“Spero di non offendere nessuno con le mie parole, ma vorrei dire cosa peso.
Trovo tanta incoerenza su tutto. Io già non lo chiamerei più Festival della musica, ma lo sostituirei con Festival dello spettacolo. Di musica generale e soprattutto Italiana c’è poco e niente al Festival, oltretutto i cantautori della provincia non sono mai stati considerati, nonostante fossero abitanti del luogo e avrebbero potuto avere molta più visione. Molti artisti vengono usati per lo più per far vedere che esiste la musica a Sanremo, anche se, durante il resto dell’anno non esistono locali a Sanremo che propongono musica e le poche persone che provano a fare gli artisti di strada vengono multati o mandati via invece di essere accolti.
Trovo tutto questo Festival un po’ solo una questone di business. Lo dimostra il fatto che i locali, i ristoranti, gli alberghi, i teatri sono rimasti chiusi fino ad ad oggi, perché è stata dichiarata un enorme pandemia impestante da non poter più far lavorare nessuno, mentre il Festival viene concesso? Beh, credo che il rispetto per l’intera popolazione al collasso sia la prima cosa da guardare e spero che veramente usino a questo punto la maggior parte dei ricavati in beneficienza per aiutare la popolazione italiana a rialzarsi.
Ci sarebbe tanto da dire, ma mi fermo qui, con l’augurio di buona musica a tutti”.