Lucio Sardi, esponente di Sinistra Italiana per Imperia, interviene tramite una nota stampa in merito all’attuale Governo e alle “critiche” dell‘operato di Conte.
Governo: interviene Lucio Sardi
“Il travaglio politico che ha portato alla caduta del governo giallo-rosso Conte ed alla nascita del governo Draghi è stato dettato dalla tattica di logoramento messa in atto in parlamento da Italia Viva e da una strategia comunicativa che ha visto Renzi “alleato” con molta stampa.
Il racconto veicolato dai renziani ed amplificato da giornali e tv, in particolare dal “fuoco amico” delle testate del gruppo Gedi (leggasi Elkan-Agnelli La Stampa-Repubblica) era quello di un governo Conte composto da incapaci, impreparati e inadatti a governare il paese ma soprattutto a programmare l’utilizzo delle risorse del Recovery plan ottenute dall’Europa, risorse che, andrebbe però ricordato, sono state ottenute grazie proprio al governo Conte.
L’incredibile racconto fatto da Renzi ai media della presentazione in consiglio dei ministri di un piano di investimenti dei fondi europei di poche pagine che sarebbe stato stoppato solo grazie all’intervento dei suoi ministri, è stato la tanto fasulla quanto sfacciata rappresentazione per marchiare il governo Conte come il governo dei “peggiori” a cui contrapporre ora l’immagine del governo dei “migliori” a guida Draghi.
Ora che con l’elezione dei sottosegretari si è completata la composizione del governo Draghi, che ha visto alcuni clamorosi discutibili ripescaggi dal passato tra i quali spiccano ex ministri dei governi Berlusconi come la ex massacratrice degli investimenti nella scuola pubblica Gelmini e l’inutile branditore dei tornelli ai ministeri Brunetta (quest’ultimo addirittura reincaricato allo stesso ministero), la favoletta del governo dei migliori si è evidentemente dissolta.
Scavando sotto lo strato di propaganda negativa a buon mercato scaricata sull’operato del governo Conte, il più evidente episodio di incapacità, impreparazione ed arroganza nella gestione dei fondi per il sostegno alle imprese colpite dall’emergenza Covid, ha visto guarda caso come protagonista proprio uno dei cosiddetti “migliori”, ovvero la ministra di Italia Viva Teresa Bellanova.
La ex ministra delle politiche agricole, oggi ripescata nel governo Draghi come sottosegretaria, si era infatti inventata il “Fondo Ristorazione”, un contributo a favore delle imprese della ristorazione sugli acquisti di prodotti dalla filiera agroalimentare italiana, misura che è stata da tutti i punti di vista la peggiore presa dal governo Conte.
Le farraginose domande per richiedere il contributo che si son dovute presentare in fretta e furia a dicembre scorso pagando peraltro un insensato balzello di 30 € a domanda, sono ancora in fase di esame dal ministero ed i soldi promessi alle imprese (che non si sa neanche quanti saranno per ogni richiedente dato che si tratta di un fondo di 600 milioni da dividere in base all’entità delle domande) non si ha ancora oggi idea di quando potranno arrivare.
Per le imprese della ristorazione, che stanno vivendo un periodo drammatico ed hanno bisogno di sostegni economici di semplice e rapida erogazione, essere stati costretti ad una affannosa ricerca di documenti e dati contabili per decifrare gli acquisti che potevano dare diritto ad un contributo che non si sa a quanto ammonterà veramente e soprattutto quando arriverà, è stata una umiliante beffa.
Le imprese della filiera agroalimentare italiana, che avrebbero potuto beneficiare di maggiore competitività grazie all’effetto promozionale di un contributo sugli acquisti dei loro prodotti, sono invece state prese in giro da una misura che, erogando contributi per acquisti già effettuati, non ne ha minimamente sostenuto la produzione.
Gli italiani che hanno sentito per settimane Italia Viva denunciare il rischio di un uso assistenziale o dispersivo degli aiuti pubblici possono verificare come si possano buttare ben 600 milioni di soldi pubblici in una misura iper burocratica, inefficace e gestita malamente dai “migliori incapaci” del governo Conte.
Ci auguriamo che l’ampia schiera di giornalisti impegnatisi nelle settimane scorse in impietose critiche al governo Conte potranno dedicare in futuro una più obiettiva analisi dell’operato dell’esecutivo che ha dovuto affrontare la più grave crisi dal dopoguerra e che è caduto a causa di un’operazione di palazzo.
Operazione tessuta da Renzi per fini tutti politici e col sostegno del potere mediatico di un pezzo del potere economico finanziario del nostro paese, che ha riportato la destra al governo e che in un momento di così grave crisi del paese ha oltretutto paralizzato l’attività di governo per oltre un mese”.