24 Dicembre 2024 02:43

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Imperia: “secca di Santo Stefano al Mare”, videoconferenza del Lions Club. “Vera e propria perla davanti alla nostra costa”

In breve: Ieri sera si è invece parlato della famosa secca di Santo Stefano al Mare, area ben conosciuta dagli amanti della subacquea e della pesca.

Proseguono gli appuntamenti dedicati al mare della Riviera dei Fiori promossi dal Lions Club. Questa volta si è trattato di un vero e proprio “talk-show” in videoconferenza, nel rispetto delle normative anti-Covid, organizzato dal Lions Club Pinerolese Host. L’appuntamento di ieri sera ha fatto seguito al primo del 22 febbraio al cui centro vi era l’area di tutela marina di capo Mortola a Ventimiglia.

Ieri sera si è invece parlato della famosa secca di Santo Stefano al Mare, area ben conosciuta dagli amanti della subacquea e della pesca.

All’appuntamento, moderato dal presidente del Lions Club di Pinerolo Giuseppe Ventriglia, hanno partecipato due relatori d’eccellenza: la biologa marina Francesca Notari, socia del Lions Club Riva Santo Stefano Golfo delle Torri, e il dottor Paolo Fossati. Quest’ultimo è un grande fotografo subacqueo, pluripremiato a livello nazionale e internazionale, già campione italiano di caccia fotografica subacquea, e collaboratore delle maggiori riviste del settore.

La secca che si trova al largo di Santo Stefano al Mare, a metà strada tra Imperia e Sanremo, è una delle località subacquee più interessanti della Liguria. Con una profondità che varia da circa 20 a 40 metri, vanta un paesaggio marino ricco di biodiversità. Il promontorio sommerso si sviluppa a ferro di cavallo e sfoggia quasi 8 chilometri di paesaggio marino da poter esplorare.

La biologa Notari ha spiegato: “Si tratta di una vera e propria perla davanti alla nostra costa. A una profondità accessibile presenta sia una distesa di Poseidonia, sia concrezioni coralligene: un tipo di substrato creato da organismi marini, una sorta di condominio sommerso. In un metro quadro di coralligeno si possono trovare più di 100 specie diverse. Tutto questo garantisce un habitat estremamente prolifero.”

La grande prateria di Poseidonia funge da vera e propria ‘nursery’ per tantissime specie marine che qui vengono a riprodursi donando, quindi, una stagionalità all’area. Si tratta di un habitat ideale per cernie, scorfani, salpe, aragoste, seppie, calamari, spugne, rane pescatrici e pesci San Pietro, ma anche per barracuda, dentici, pesce luna, squali gattopardo attirati dall’enorme presenza di piccoli pesci e crostacei da predare.

La biologa Notari ha spiegato durante la serata: “Dove ci sono le praterie di Poseidonia c’è anche meno erosione della costa.”

“Il promontorio si trova a circa un miglio e mezzo dalla costa. Si tratta di immersioni fruibili da tutti e non complicate. Chiunque può godere di questo paradiso,” ha spiegato Paolo Fossati che ha raccontato alcuni aneddoti su come svolge la sua attività di fotografo subacqueo. Ed è proprio questa una delle caratteristiche principali dell’area che è proprio famosa per la sua particolare bellezza. “Oltre alla secca si Santo Stefano, più lontano dalla costa, si trovano altre secche più profonde dove poter effettuare immersioni tecniche,” ha aggiunto il fotografo.

Assieme alle foto di gorgonie e varie specie, durante la serata sono state anche mostrate le foto di rifiuti ritrovati sul fondale della secca.

“Le macro e le micro plastiche sono sempre più un problema preponderante. Un danno per l’ambiente ma anche per la salute dell’uomo,” ha spiegato la biologa. “Altri danni comuni sono la pesca e l’ancoraggio selvaggio che possono sradicare le gorgonie e distruggere il coralligeno.”

Fossati ha aggiunto: “Reti e palamiti abbandonati distruggono il fondale e sono difficili da rimuovere. Soffocano tutto.”

Lo scorso anno con una delibera di indirizzo, la precedente amministrazione di Santo Stefano al Mare, di cui la biologa Notari era vicesindaco, ha approvato in Consiglio Comunale una delibera per avviare l’iter necessario alla creazione di un’area marina protetta a livello nazionale come quelle a Bergeggi e Portofino. Un’iniziativa lodevole per preservare il futuro della secca e delle specie che ospita.

“In questa attività di salvaguardia devo ringraziare la capitaneria di porto che si è già attivata per la rimozione delle reti, un’iniziativa che prosegue a livello nazionale,” ha precisato Notari.

“Nel nostro dna c’è l’attenzione ai temi importanti per il nostro futuro. Alzare l’attenzione su questi temi è fondamentale e da qui dobbiamo proseguire con l’organizzazione di service e iniziative legate all’ambiente e al nostro mare, ha concluso il presidente del Lions Club Pinerolese Giuseppe Ventriglia.

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