23 Novembre 2024 04:41

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23 Novembre 2024 04:41

Covid, stop vaccino Astrazeneca: parla Matteo Bassetti. “Autogol di AIFA, istituzioni creano confusione e c’è chi non si vuole più vaccinare. Nessun decesso è certamente correlato”

In breve: Il Professor Matteo Bassetti, Primario di Malattie infettive all'ospedale San Martino di Genova, ospite del programma "Italia s'è Desta" di Radio Cusano Campus.

Uno stop prolungato della vaccinazione, noi come Italia e come Europa, non ce lo possiamo permettere. Il fatto di morire un giorno dopo o una settimana dopo aver fatto il vaccino non vuol dire che sei morto per il vaccino. Questo dev’essere chiaro, se no continuiamo a fare un’informazione non corretta e la gente non si vuole più vaccinare“. Così il Professor Matteo Bassetti, Primario di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova, ospite del programma “Italia s’è Desta” di Radio Cusano Campus (condotto da: Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti) commenta lo stop precauzionale alla somministrazione del vaccino Astrazeneca da parte dell’AIFA su tutto il territorio nazionale dopo alcuni casi di eventi gravi in alcuni pazienti, decisione presa anche da numerosi stati europei.

Nel frattempo, l’EMA (Agenzia Europa per il Farmaco) ha comunicato che il 18 marzo scioglierà le riserve sulla questione.

Stop vaccino Astrazeneca, parla Matteo Bassetti

“Bisogna essere trasparenti nella comunicazione e bisogna essere rapidi. Non esiste che l’Ema si prenda tre giorni fino al 18, la decisione dev’essere presa in 24 ore. Ne va sia della sicurezza dei pazienti e anche della credibilità della nostra Europa. Si decide di fare uno stop che parte autonomamente dagli Stati Sovrani e l’Ema deve dare una risposta nel più breve tempo possibile. 

I cittadini devono avere i numeri. Dobbiamo dire cos’è successo fino a oggi con il vaccino, altrimenti le persone si domandano ‘cosa mi capiterà?’. I numeri dicono che tra Inghilterra ed Europa sono stati vaccinati 17 milioni di persone e non c’è stato neanche un decesso collegato certamente al vaccino, ne abbiamo avuti temporalmente legati, ma nessuno con un nesso con la vaccinazione. Gli effetti collaterali gravi sono meno di uno su 10 mila. Qualunque farmaco, dal più banale al più importante, ha degli effetti collaterali.

Ai cittadini dobbiamo dire che i rischi del vaccino sono piccolissimi e i benefici sono enormi. Ci sarà qualcuno che avrà l’effetto collaterale importante purtroppo, ma dobbiamo guardare il bene comune, alla comunità. 

Uno stop prolungato della vaccinazione, noi come Italia e come Europa, non ce lo possiamo permettere. Questo non vuol dire che mandiamo la gente allo sbaraglio con un vaccino non sicuro. Il vaccino è sicuro, è giusto indagare, ma si chiede che questo avvenga nella massima trasparenza e nel minor tempo possibile.

Su 17 milioni di vaccinazioni sono stati segnalati 37 casi di trombosi ed embolia. Sulla popolazione non vaccinata la prevalenza è ancora più elevata. Ad oggi non c’è un decesso certamente correlato al vaccino. Ci sono persone che sono morte dopo la vaccinazione. Ogni giorno le persone muoiono per cause più disparate. Ci può essere la coincidenza di qualcuno tra le 170 mila persone vaccinate in un giorno che sarebbe morto lo stesso, anzi per altre cause. Il fatto di morire un giorno dopo o una settimana dopo aver fatto il vaccino non vuol dire che sei morto per il vaccino, questo dev’essere chiaro, se no continuiamo a fare un’informazione non corretta, e la gente non si vuole più vaccinare. Le stesse istituzioni stanno confondendo le persone.

Aifa sta facendo di tutto perché la gente non gli creda più. La fiducia nelle istituzioni non può cadere, altrimenti il cittadino ha uno sconforto.

Le istituzioni hanno preso una decisione che pagheranno perché, secondo me, il 18 l’Ema dirà che non c’è nessun problema e quindi Aifa dovrà dire per la quarta volta che ha fatto una scelta che non doveva fare, non so quale sarà la fiducia della gente. E’ certamente un grandissimo autogol, come lo sono stati altri sul vaccino Astrazeneca”.

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