24 Dicembre 2024 03:08

24 Dicembre 2024 03:08

IMPERIA. MOVIDA, MUSICA SOSPESA AL BAR 11. GLI AUTORI DELL’ESPOSTO: “FRASTUONO COSÌ FORTE DA IMPEDIRE UNA CONVERSAZIONE O DI GUARDARE LA TV”

In breve: "Nessuno vuole una città di parrucconi e pensionati, ma le iniziative devono essere promosse in strutture adeguate o adeguare le strutture per poter esercitare queste iniziative senza ledere i diritti degli altri"

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I condomini che hanno presentato l’esposto per lamentare i volumi troppo alti della musica dal vivo proveniente dal locale Bar 11, in piazza De Amicis, hanno scritto alla nostra redazione per spiegare i motivi del loro dissenso. All’esposto, lo ricordiamo, hanno fatto seguito i controlli dell’Arpal che hanno riscontrato valori superiori alla norma, portando alla sospensione temporanea, disposta dal Comune di Imperia a carico del Bar 11, dell’intrattenimento musicale. Un provvedimento che ha mandato su tutte le furie la titolare Monica Tondelli, che si è sfogata dalle pagine del nostro giornale.

ECCO I MOTIVI CHE HANNO PORTATO ALLA PRESENTAZIONE DELL’ESPOSTO/LA MAIL

“Il problema della musica notturna, dell’intrattenimento, della spinta propulsiva verso un progetto di sviluppo turistico della città della convivenza e del rispetto delle esigenze di tutti cittadini, degli interessi commerciale è di cosi grande portata che liquidarlo solo rispetto agli interessi di una persona è estremamente parziale e riduttivo. Mi rendo conto che il conflitto specifico tra alcuni condomini e il Bon Caffè è di scarsissimo valore rispetto ai ben più gravi problemi che attanagliano la città, ma per chi vive il contesto è veramente un grosso problema. La Signora Tondelli è ormai da 4 o 5 anni che tutto l’anno e tutti i venerdì e sabato sera organizza concerti rock dal vivo a tutto volume, che durano ben oltre l’una di notte. A nulla sono servite le lamentele e gli inviti personali a moderare il volume esagerato e anticipare la chiusura dell’ evento a un’ora rispettosa delle norma di legge ( i condomini sono abitati da gente che studia e lavora).

Il frastuono prodotto è così forte da impedire in casa una conversazione tra amici o guardare la TV. Soprattutto in estate, con le finestre aperte. I rilevamenti dei tecnici Arpal ripetuti più volte in questi anni, e non solo due volte, hanno registrato emissioni che superano i 70 dB, quando le norme nazionali e regionali limitano a 55 dB. Il rumore massimo consentito nelle ore notturne. La scala è esponenziale, quindi il salto di 15 dB, da 55 a 70, segnala un incremento notevolissimo tale da provocare disagi alla salute e stress, secondo la legislazione nazionale.

Nessuno vuole una città di parrucconi e pensionati, ma le iniziative devono essere promosse in strutture adeguate o adeguare le strutture per poter esercitare queste iniziative senza ledere i diritti degli altri. Mi sembra molto riduttivo sostenere che lo sviluppo turistico della città possa essere perseguito innalzando il limite di emissione del rumore e portando l’orario alle 2 di notte. Si apre una grossa contraddizione, anche tecnico organizzativa, nel sostenere una posizione del genere: pensiamo che cosa si produrrebbe se tutti i locali di Calata Cuneo e gli altri pub del centro organizzassero all’aperto serate di musica di quella portata; la città sarebbe complessivamente invivibile per i residenti della zona. L’emissione di 70 dB equivale a quella emessa dal concerto di Capodanno organizzato in piazza Dante: pensiamolo organizzato in ogni piazzetta, davanti a ogni bar, per 5 giorni alla settimana, come proposto dalla delibera della giunta comunale.

Ho invitato a casa il sindaco Capacci in occasione di queste serate per rendersi conto, al di la del freddo valore numerico del rilevamento, di che cosa significhi vivere sopra un impianto di amplificazione sonora. Se si vuole, perché lo si ritiene strategico ai fini turistici, e io penso che effettivamente lo sia, organizzare eventi musicali, si predispongano delle strutture adeguate in luoghi adeguati, senza lasciare il tutto all’anarchica iniziativa dei singoli esercenti, a meno che una situazione del genere favorisca velati interessi privati. I turisti non sanno dove parcheggiare, non sanno dove andare a nuotare per divieti alla balneazione, non sanno dove andare in bicicletta, l’incompiuta è chiusa da mesi, alla Marina non si circola per via dei numerosi cantieri a cielo aperto. Queste sono le vere cause che limitano il turismo ad Imperia, per non parlare dello scandalo del Porto!!!”.

 

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