Assolti perché il fatto non sussiste. Così si è chiuso, davanti alla Corte d’Appello di Genova, il processo sulle cosiddette spese pazze della Regione Liguria nel periodo 2010-2012. Diciannove gli ex consiglieri regionali che, condannati in primo grado, sono stati assolti dalle accuse di peculato e falso.
Una sentenza destinata a far discutere. Tra gli assolti il leghista Edoardo Rixi che, nel maggio del 2019, si dimise dalla carica di Vice Ministro proprio a seguito della condanna di primo grado (3 anni e 5 mesi di carcere), l’imperiese Alessio Saso e il Sindaco di Alassio Marco Melgrati che, a seguito della condanna di primo grado, fu sospeso dalla carica di primo cittadini per effetto della legge Severino.
Secondo l’accusa i consiglieri, tra il 2010 e il 2012, si sarebbero fatti rimborsare con soldi pubblici, annotandole come spese istituzionali, cene, viaggi, consumazioni al bar, gite, gratta e vinci, ostriche, fiori e biscotti. Dopo la condanna in primo grado è arrivata l’assoluzione in Appello
Spese pazze Regione Liguria: ecco tutti i consiglieri assolti
- Alessio Saso (Ncd)
- Michele Boffa, ex presidente del Consiglio regionale del Pd
- Antonino Miceli, ex consigliere regionale Pd
- Marco Melgrati (Fi), sindaco di Alassio
- Luigi Morgillo, ex consigliere regionale Fi
- Matteo Rosso, ex capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale
- Gino Garibaldi (Fi)
- Franco Rocca (Fi), sindaco di Zoagli
- Francesco Bruzzone (Lega) Senatore e ex presidente Consiglio regionale
- Marco Limoncini (Udc): 3 anni
- Armando Ezio Capurro (Noi con Burlando)
- Aldo Siri (Lista Biasotti)
- Matteo Rosso (Sel)
- Alessandro Benzi (Sel)
- Raffaella Della Bianca (Fi)
- Roberta Gasco (Udeur-Sinistra Indipendente)
- Marilyn Fusco (Idv, poi Diritti e Libertà)
- Giacomo Conti (Federazione della sinistra)