26 Dicembre 2024 02:03

26 Dicembre 2024 02:03

Imperia, disabilità: sosta selvaggia, lo sfogo di Fiorenzo Marino. “Mancanza di rispetto verso chi ha un diritto, va sensibilizzata l’opinione pubblica affinché non accada più”

In breve: Le parole dell'architetto imperiese Fiorenzo Marino, presidente di Anffas ed ex consigliere comunale, promotore del progetto P.E.B.A. per l'eliminazione delle barriere architettoniche in città.

Imperia, da qualche anno, è tra le poche in tutta Italia ad aver un Piano di Eliminazione Barriere Architettoniche. Purtroppo non basta. Serve sensibilizzare costantemente sull’argomento l’opinione pubblica affinché queste immagini e molte altre simili, non si ripresentino“.

Così l’architetto imperiese Fiorenzo Marino, presidente di Anffas ed ex consigliere comunale, promotore del progetto P.E.B.A. per l’eliminazione delle barriere architettoniche in città, commenta con amarezza l’ennesimo episodio di sosta selvaggia nei posteggi riservati ai disabili.

Marino, pubblicando la fotografia di un rimorchio posizionato su uno stallo riservato ai disabili in via XXV Aprile, ha lanciato un appello a tutta la cittadinanza affinché ci sia più attenzione e sensibilità verso i diritti delle altre persone.

Imperia, disabilità: barriere architettoniche e coscienza civile, lo sfogo di Fiorenzo Marino

Da qualche anno la mia città ha iniziato ad applicare sul suo territorio una legge del 1989 – scrive Fiorenzo Marino – Sembra inverosimile ma Imperia, da qualche anno, è tra le poche in tutta Italia ad aver un Piano di Eliminazione Barriere Architettoniche.

Alcuni lavori sono stati realizzati e altri ne serviranno per rendere accessibile a TUTTI gli spazi pubblici come previsto nel progetto. Purtroppo non basta. Serve sensibilizzare costantemente sull’argomento l’opinione pubblica affinché queste immagini e molte altre simili, non si ripresentino.

Imperia è una città sensibile e la stragrande maggioranza di chi ci vive lo ha dimostrato, quando se ne è avuta occasione e lo dimostra con la costante vicinanza e solidarietà che trasmette a chi vive una disabilità.

Attiviamoci in modo che quelle poche persone oggi “distratte” non lo siano piu domani. Con gentilezza e cortesia facciamo notare, quando possiamo e senza timore, che si sta commettendo più che un’infrazione, una mancanza di rispetto verso chi ha un diritto in quel momento non esigibile. Sono sicuro che dopo ci sentiremo meglio tutti, chi ha sbagliato e chi lo ha corretto, perché così si vive in una comunità. Confrontarsi, parlare, ragionare con il singolo per migliorare tutti”.

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