Sono ormai passati sei mesi (settembre 2020) dall’ordinanza con la quale il Comune di Imperia ha intimato a Rivieracqua di provvedere alla riparazione del tubo di mandata del depuratore dal quale fuoriescono, per via di una rottura, reflui fognari trattati che per legge dovrebbero essere portati in mare aperto, a 1.5 km di distanza dalla costa e a 30 metri di profondità.
Il Comune di Imperia, dopo un braccio di ferro a colpi di diffide con Rivieracqua, ha affidato la riparazione della tubatura alla Marittima Service Group, ma l’intervento non è ancora iniziato. Nel frattempo la tubatura continua a sversare in mare, come testimoniato dal sopralluogo effettuato questa mattina dai cronisti del nostro giornale.
Imperia: depuratore, tubo danneggiato sversa ancora in mare
A pochi metri dalla costa ribolle un vero e proprio geyser di reflui fognari trattati dal depuratore. I reflui, provenienti dal tubo di mandata del depuratore, danneggiato da mesi, si perdono poi in mare aperto. Perché nessuno è ancora intervenuto? Dalle istituzioni, in sei mesi, non è mai arrivata una risposta, un chiarimento.
E’ normale che i reflui di un depuratore vengano sversati a pochi metri dalla costa? No, secondo quanto riferito a ImperiaPost, nel dicembre del 2020, dal presidente di Rivieracqua Gian Alberto Mangiante.
I reflui sono perfettamente depurati? No, secondo quanto comunicato dal Comune di Imperia con nota del 1° dicembre 2020 (“il liquido che fuoriesce dalla tubazione danneggiata non sembrerebbe, ad un primo esame del tecnico che ha effettuato il sopralluogo, refluo depurato come invece dovrebbe essere)”.
E allora perché nessuno è ancora intervenuto per sanare il problema? E di chi sono le responsabilità? Può una città, con bandiera blu, che ambisce ad essere un punto di riferimento per il turismo in Liguria, trovarsi in una situazione simile? Ci sono problemi per l’ecosistema marino e, più in generale, per l’ambiente (tecnici di Rivieracqua hanno parlato del rischio di eutrofizzazione delle acque)? E’ sicuro, in vista della stagione estiva, fare il bagno nell’area circostante il depuratore (a pochi passi c’è la spiaggia del parco urbano)?
Senza addentarsi in analisi specifiche, che non ci competono, appare evidente la situazione di profondo degrado che si protrae ormai da mesi. Il primo documento ufficiale che attesta la rottura della tubatura, infatti, risale al settembre scorso (ma c’è chi sostiene che il danno sia antecedente). Da allora, lo sversamento in mare di reflui che per legge dovrebbero essere portati in mare aperto, a 1.5 km di distanza dalla costa e a 30 metri di profondità, è stato continuo, senza interruzione. Per quanto ancora deve durare questo scempio?
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