I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Imperia, coordinati dal Dr. Alberto Lari, Procuratore della Repubblica di Imperia, e diretti dal Dr.ssa Antonella Politi, Sostituto Procuratore, hanno indagato su una serie di reati commessi nell’ambito di compravendite di immobili oggetto di procedure esecutive instaurate presso il Tribunale di Imperia.
Reati contro la pubblica amministrazione: interviene la Guardia di Finanza
Nel corso delle indagini emergeva che i titolari di un’agenzia di consulenza amministrativa, sfruttando la compiacenza di tre Avvocati e di un impiegato presso uno studio notarile, tutti con qualifica di Pubblico Ufficiale in quanto “Professionisti Delegati alla vendita” e/o “Custodi Giudiziari”, turbavano, o tentavano di turbare, alcune aste immobiliari instaurate dal Tribunale di Imperia, in favore di propri clienti.
Le indagini scaturivano da una querela presentata da un soggetto “esecutato“, accortosi che la sua casa, già oggetto di Procedura esecutiva da parte del Tribunale di Imperia, era in vendita sul sito internet di un’agenzia immobiliare della provincia, senza che quest’ultima fosse stata dallo stesso incaricata della vendita.
Dalla ricostruzione delle Fiamme Gialle emergeva che i due principali indagati, nonostante non avessero mai ottenuto la relativa abilitazione professionale, gestivano la propria attività commerciale facendola apparire come una vera e propria agenzia immobiliare, dotata di uffici con proprie insegne nonché di un sito internet, dove venivano millantati partenariati con la Regione Liguria, il Tribunale di Imperia e piattaforme digitali operanti nello specifico settore.
Sfruttando la visibilità di un noto portale internet di compravendite immobiliari, estraneo ai fatti contestati, gli indagati pubblicavano annunci, con informazioni di dettaglio e fotografie di immobili in realtà posti all’asta dal Tribunale di Imperia, poiché pignorati, indicandone un prezzo notevolmente inferiore a quello di mercato e, dopo aver “acquisito” il potenziale compratore, allontanavano i successivi soggetti interessati, comunicando l’avvenuta vendita dell’immobile o l’esistenza di trattative ormai in fase avanzata, omettendo di riferire all’interlocutore di turno che, trattandosi di un immobile oggetto di procedura esecutiva, chiunque, a prescindere dagli accordi commerciali sottoscritti dalla predetta agenzia, avrebbe potuto liberamente partecipare al pubblico incanto.
In alcuni casi, grazie alla complicità dei pubblici ufficiali nominati dal Tribunale, che fornivano informazioni riservate e procrastinavano dolosamente la pubblicazione dell’asta, i consulenti in parola, al mero fine di lucro personale, tentavano di far addivenire l’esecutato, i creditori ed il potenziale acquirente ad un accordo stragiudiziale denominato “Saldo e Stralcio“, bypassando la procedura esecutiva instaurata presso il Tribunale.
Infine, ad aggravare le condotte contestate, veniva accertato che gli stessi, al fine di addivenire ad un accordo stragiudiziale con clienti interessati all’acquisto di un noto centro termale ubicato nell’entroterra imperiese, all’epoca dei fatti oggetto di procedura esecutiva, si erano introdotti abusivamente, senza la prevista presenza del Custode Giudiziario, all’interno della citata struttura, violandone i sigilli. Una volta fatto visionare l’intero comprensorio immobiliare ai potenziali compratori, non avendo modo di poter acquisire ufficialmente gli atti necessari al perfezionamento della proposta di acquisto, i consulenti in questione si introducevano quindi nuovamente, in modo furtivo, all’intemo della predetta struttura, impossessandosi di documenti che poi venivano successivamente rinvenuti all’interno dell’agenzia, in sede di perquisizione.
Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria delle Fiamme Gialle di Imperia, si concludevano con la segnalazione alla A.G. inquirente di 7 soggetti, di cui 4 aventi la qualifica di Pubblici Ufficiali, e consentivano al Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Imperia di emettere un’Ordinanza di applicazione di misure cautelari, eseguita il 15 marzo u.s., degli arresti domiciliari per i due sedicenti agenti immobiliari e del divieto temporaneo di esercitare la professione legale, per 12 mesi, nei confronti di un Avvocato del foro di Imperia che aveva svolto l’incarico di professionista delegato alla vendita giudiziale degli immobili.