23 Novembre 2024 02:49

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23 Novembre 2024 02:49

Imperia: depuratore sversa reflui sulla costa, De Carlo (Comitato Prino) replica all’assessore Gandolfo. “scarico occulto con grave danno dell’ecosistema marino. Servono risposte”

In breve: Luigi De Carlo (dott. in chimica industriale) presidente del ”Comitato per la tutela dell’ambiente marino alla foce del torrente Caramagna” e interviene con una lettera per replicare alle dichiarazioni dell'assessore Laura Gandolfo, in merito alla rottura del tubo di rilancio a mare del depuratore

Luigi De Carlo (dott. in chimica industriale) presidente del ”Comitato per la tutela dell’ambiente marino alla foce del torrente Caramagna” e coinvolto nel costituendo “Comitato per la protezione dell’ambiente marino del bacino idrico di Imperia”, interviene con una lettera per replicare alle dichiarazioni dell’assessore Laura Gandolfo, in merito alla rottura del tubo di rilancio a mare del depuratore.

Imperia: depuratore sversa reflui sulla costa, interviene Luigi De Carlo

  • Dal momento che in data 19/08/2020 è apparso su “la Stampa” l’articolo “Miasmi in via Vespucci, nel mirino depuratore e gestione Rivieracqua” nel quale lei tacciava i gestori di incapacità e incompetenza, come faceva ad escludere che l’acqua che fuoriusciva dalla rottura del tubo non poteva creare problemi di inquinamento dato che l’acqua che fuoriesce dal depuratore dovrebbe essere depurata? Nel suo caso il condizionale non è accettabile in quanto come assessore all’ambiente dovrebbe essere a conoscenza delle necessarie analisi di controllo che devono essere continuamente effettuate su tali acque.
  • In data 20/12/2020 è stato pubblicato su Imperiapost l’articolo “ Inchiesta, solo rimpalli di responsabilità e intanto la fogna sversa ancora in mare”. In un’altra pubblicazione si rivela che in prossimità della foce del torrente Impero sono stati trovati uccelli e pesci morti. Oltre a ciò, nella diffida fatta dal Sindaco nei confronti di Rivieracqua (richiesta di verificare e certificare il regolare funzionamento dell’impianto di depurazione, sempre entro 10 giorni, in quanto il liquido che fuoriesce dalla tubazione danneggiata non sembrerebbe, ad un primo esame del tecnico che ha effettuato il sopralluogo, refluo depurato, come invece dovrebbe essere), si evidenzia il dubbio che le acque in questione non siano depurate. Non le sembra che come assessore all’ambiente, visto quanto messo sopra in evidenza dovrebbe aver monitorato il buon funzionamento del depuratore dato che, come da lei asserito, è gestito da incompetenti e incapaci? Inoltre è stato evidenziato che il depuratore non funziona correttamente dal settembre 2020 quando è avvenuta la rottura del tubo di rilancio a mare ma già nel 2019, considerata la condizione fallimentare di Rivieracqua, si nutrivano seri dubbi sull’efficienza della depurazione.
  • Negli articoli di stampa in cui lei si è espressa ha sempre asserito che il sistema fognario di Imperia non ha pecche e pertanto si possono escludere problemi di inquinamento e per conseguenza ripercussioni sulla “BadieraBlù
    Come fa ad asserire con tanta sicurezza quanto sopra, visto quanto pubblicato negli articoli apparsi su “La Stampa” il 30/08/2020 e il 31/10/2020 nei quali venivano citati gli innumerevoli divieti di balneazione che si verificano da 20 anni durante la stagione estiva, il grave sversamento che si verifica ripetutamente a Borgo Foce in occasione di piogge copiose e la cattiva gestione del depuratore?

A queste domande gradirei una sua cortese risposta.

Inoltre, riguardo a quanto da lei asserito sull’intervento in corso sullo scarico di emergenza a Borgo Prino vorrei fare alcune precisazioni:

L’intervento è stato da me discusso nel 2018 con l’allora responsabile del settore ing. Croce insieme al dott.Sacchetti , facente parte dello staff del Sindaco.

L’intervento era stato concordato come prima fase di un intervento radicale sul sistema fognario della città, in quanto riconosciuto vecchio, ammalorato e sottodimensionato dato lo sviluppo edilizio avvenuto nella città negli ultimi 20 anni. Questo intervento doveva essere tempestivo per ovviare ad una grave inosservanza della legge che vieta qualsiasi tipo di scarico di liquami fognari a mare, soprattutto sulla battigia e in zona balneabile.

Purtroppo il sottodimensionamento del collettore principale, come sopra citato, faceva sì che uno scarico di emergenza venisse usato ripetutamente (soprattutto nella stagione estiva) contravvenendo alla legge e causando gravi danni all’ecosistema marino, alla salute pubblica e allo sviluppo turistico.

Questo intervento che doveva essere tempestivo, purtroppo a tutt’oggi, dopo più di due anni, non è ancora stato completato e non risolve certo il problema come lei asserisce, considerato che niente è stato fatto per adeguare il collettore principale alle attuali esigenze. Anzi, senza un adeguamento radicale della tubazione che convoglia tutti i liquami al depuratore rischia di diventare uno scarico occulto in mare con grave danno dell’ecosistema marino”.

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