“Il mio obiettivo è tornare a parlare di apertura dalla prima settimana di maggio, anticipando di un mese rispetto allo scorso anno la riapertura, grazie alle vaccinazioni e alla politica prudenziale”. Lo ha affermato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti nel corso della conferenza stampa odierna dalla sede di Bussana dell’Asl1 imperiese.
Covid, Liguria: Toti. “Obiettivo riaprire dal mese di maggio. Apprezzo Decreto del Governo, siamo all’ultimo miglio”
“Ieri il governo nazionale ha approvato un decreto che apprezzo. I provvedimenti presi sono positivi. Occorre uniformare le strategie di azione. Non sono un “chiusurista”, tuttavia credo che questo sia un mese cardine per la lotta del covid, questo mi ha spinto alla decisione di chiudere le seconde case sul territorio. Se concentriamo le misure nazionali e regionali in questi 20 giorni, poi potremo rivedere la luce e ripartire con la vita sociale ed economica.
Il mio obiettivo è tornare a parlare di apertura dalla prima settimana di maggio. Se riusciremo ad anticipare di un mese rispetto allo scorso anno la riapertura, grazie alle vaccinazioni e alla politica prudenziale, sarebbe importante.
Abbiamo fatto passi avanti rispetto allo scorso anno. Non ho mai lesinato critiche al Governo e ai miei colleghi. Il sistema italiano questa volta però ha funzionato meglio del sistema tedesco e francese. Sono due paesi che investono mediamente da 1.5 a 3 punti di pil in più di noi sul sistema sanitario nazionale. La professionalità e la capacità di lavoro nel nostro paese ha fatto la differenza. Avremo sbagliato qualche volta ma gli altri hanno sbagliato una volta in più. Non siamo la cenerentola del mondo. L’Europa è più indietro rispetto ad altri continenti. La Regione Liguria sta ragionando copiano le migliori pratiche anche di chi sta lontano, come per il coinvolgimento delle farmacie, della sanità convenzionata.
Siamo all’ultimo miglio, all’inizio della fine di tutto questo. I vaccini stanno portando a un abbattimento della mortalità. Se non avessimo vaccinato le RSA saremmo in altra situazione. La battaglia non è finita ma se ci mettiamo d’impegno siamo in una buona posizione”.